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Milano, saluti romani al cimitero maggiore: pm ricorre contro assoluzioni dirigenti Lealtà e azione

La Procura di Milano ha deciso di impugnare in appello le assoluzioni di quattro dirigenti del movimento di estrema destra Lealtà azione, accusati di apologia di fascismo per la parata del 25 aprile 2016, con saluti romani, al campo X del cimitero Maggiore di Milano dove sono sepolti i caduti della Repubblica sociale italiana. L’Anpi plaude al ricorso del pm: “Decisione particolarmente importante”
A cura di Simone Gorla
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La Procura di Milano fa ricorso in appello contro le assoluzioni di quattro dirigenti del movimento di estrema destra Lealtà azione, sotto accusa per la manifestazione di stampo neofascista del 25 aprile 2016, con saluti romani al campo X del cimitero Maggiore di Milano dove sono sepolti i caduti della Repubblica sociale italiana.

Saluti romani al campo X del cimitero maggiore di Milano: pm ricorre contro assoluzioni

Per il giudice dell'ottava sezione penale di Milano i saluti romani erano "esclusivamente dirette alla commemorazione dei defunti" e non avevano "finalità di restaurazione fascista", anche perché mancava "il requisito del pericolo concreto". Il pm di Milano Piero Basilone, che aveva chiesto quattro condanne a tre mesi, ha presentato ricorso in appello

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Anpi Milano: Decisone Procura è particolarmente importante

"Riteniamo particolarmente importante la decisione della Procura della Repubblica di Milano di ricorrere in appello contro l'assoluzione di quattro dirigenti neofascisti di Lealtà e Azione, imputati per una manifestazione di aperta apologia del fascismo", ha commentato il presidente provinciale dell'Anpi, Roberto Cenati. "In quel campo non sono tumulati soltanto semplici aderenti alla repubblica di Salò, ma gerarchi fascisti come Alessandro Pavolini, ultimo segretario del partito fascista repubblicano, Francesco Colombo, capo della legione autonoma Ettore Muti, che operò nella caserma di via Rovello (poi sede del Piccolo Teatro), Armando Tela, uno dei luogotenenti della famigerata banda Koch che aveva sede a Villa Triste", ricorda il presidente milanese dell'associazione nazionale dei partigiani italiani.

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