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Milano, Sala intervistato da Marracash: “Multiculturalità valore aggiunto, sì alle droghe leggere”

Il rapper Marracash intervista il sindaco di Milano Beppe Sala in occasione di un evento della Music Week. Tanti i temi affrontati durante il dialogo tra i due di fronte a una platea di giovani, dall’immigrazione alle droghe leggere, dai social network fino alla crescita delle periferie. Spazio ovviamente anche per parlare di musica.
A cura di Chiara Ammendola
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Il sindaco di Milano Sala e il rapper Marracash
Il sindaco di Milano Sala e il rapper Marracash

È un sindaco che prova a essere vicino ai giovani, non solo parlando di musica ma anche di politica e immigrazione, quello che mercoledì sera è stato intervistato dal rapper Marracash. Beppe Sala, ospite alla Santeria Social Club di Milano, in occasione della Music Week, ha dialogato sul palco col rapper milanese di fronte a un pubblico composto principalmente da under 30. "Milano è una città che sta funzionando perché è abbastanza semplice e pacificata, ma ci sono delle questioni da affrontare come quella della casa che manca: guardo con piacere ai grattacieli, ma sono case a 8mila euro al metro quadro mentre non ce ne sono in affitto, e sono quelle che invece chiedono i giovani, e i giovani sono il cuore di Milano", spiega subito Sala. E se quando parla di musica sembra essere molto a suo agio, lo è ancora di più quando parla di social: "I social network sono un punto nodale, visto che sono strumentali e possono essere utili", spiega il sindaco che sottolinea come sia a lui a gestire personalmente il suo profilo Instagram, ma solo quello, mentre per gli altri si avvale di un aiuto esterno. E spiega anche per l'ultimo aneddoto social, lo scontro con Di Maio sulle chiusure domenicali dei negozi. "Ero in una occasione pubblica e ho detto una cosa giusta, ma con una scivolata finale. Ho detto a Di Maio di non rompere le palle e di farlo ad Avellino". Quando lui ha risposto dandomi del "sindaco fighetto del Pd" ero a casa, sul divano, e mi è venuta fuori una risposta secca: "Caro ministro, quando lei avrà lavorato il dieci per cento di quanto ho lavorato io sarà titolato a darmi del fighetto". Quel post ha fatto un milione di visualizzazioni, incredibile", dice, affrettandosi ad aggiungere che "Se Di Maio verrà a Milano lo accoglierò e andremo in giro".

Il sindaco tra droga, immigrazione e periferie

Marracash, chiede poi a Sala anche cosa pensa delle droghe: "Sarebbe bello se da un lato ci fosse un forte impegno alla lotta contro le droghe pesanti, pericolosamente diffuse tra i giovanissimi, e dall'altro si promuovesse la liberalizzazione delle droghe leggere". E sull'argomento immigrazione poi Sala spiega come la multiculturalità sia un valore aggiunto: "se Milano è considerata così cool è perché coltiva la diversità culturale". Accogliere tutti non è possibile, ma "il modello deve essere quello di una città aperta. La chiave è quella del lavoro, che dovrebbe essere possibile per il maggior numero di persone possibile". Spazio infine anche per l'argomento periferie, molto vicino al rapper Marracash, cresciuto nel quartiere Barona, che chiede a Sala cosa ne pensi della crescita così diversa tra centro e periferie: "Di bacchette magiche non ce ne sono, è un percorso lungo. Ma noi ci stiamo provando a migliorare la situazione, innanzitutto parlando ogni settimana con i cittadini dei singoli municipi. La via è quella di popolare e portare gli investitori in tutti i quartieri", ha concluso Sala.

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