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Milano, ruba al nonno pastiglie per il cuore e tenta suicidio a scuola: 14enne salvata in extremis

Affetta da crisi depressive, una studentessa di 14 anni ha ingerito tutte le pillole di un farmaco somministrato ai malati di cuore e agli ipertesi contenute nel blister rubato al nonno. L’episodio è avvenuto in una scuola media dell’hinterland di Milano: la ragazzina è grave, ma non rischia la vita. Secondo i carabinieri il gesto non sarebbe legato ad atti di bullismo ma sono comunque in corso verifiche.
A cura di Salvatore Garzillo
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Il suo battito cardiaco ha rallentato finché ha chiuso gli occhi e ha perso i sensi. Sembrava stesse dormendo e invece Martina (nome di fantasia) aveva appena ingerito 30 pastiglie di Seloken, un farmaco che viene somministrato ai malati di cuore e agli ipertesi. Lei, a 14 anni, non aveva nessuna di queste patologie ma le continue crisi depressive l’hanno spinta a tentare il suicidio. Lo ha fatto tra i suoi compagni di classe, in una scuola media dell'hinterland di Milano, in un comune a Ovest del capoluogo lombardo. Alle 15 erano ancora nell’istituto, lei si è appartata e ha ingoiato una alla volta le pillole contenute nel blister che stamattina ha rubato al nonno materno. Le ha buttate giù tutte, in pochi minuti il principio attivo è entrato in circolo e il suo corpo ha rallentato la velocità fin quasi a fermarsi.

La ragazzina è ricoverata in condizioni gravi, ma non rischia la vita

I paramedici sono intervenuti pochi minuti dopo e l’hanno trasportata d’urgenza in elicottero all’ospedale Buzzi, dove i medici hanno giudicato le sue condizioni gravi ma non al punto da rischiare la vita. Dovrà essere sottoposta a una lavanda gastrica e a un trattamento specifico ma in pochi giorni dovrebbe rimettersi completamente, almeno fisicamente. Secondo quanto ricostruito finora dai carabinieri della compagnia di Abbiategrasso il gesto non sarebbe legato ad atti di bullismo o ad altre problematiche sociali della ragazzina, ma sono comunque in corso approfondimenti per escludere qualunque possibilità di questo tipo. La 14enne ha evidenziato delle fragilità emotive e psicologiche che hanno convinto i genitori ad affidarla a uno specialista per un percorso di cura.

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