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Milano, rimborso abbonamento Atm: ancora nulla di fatto. Attesa decisione su modalità e tempi

I milanesi dovranno attendere ancora qualche giorno prima di sapere i modi e i tempi con i quali poter fare richiesta di rimborso per gli abbonamenti Atm non utilizzati a causa delle misure restrittive adottate dal governo per combattere il coronavirus. L’azienda dei trasporti milanesi non ha ancora ricevuto notizie dal comune di Milano che “sta lavorando con Governo e ANCI per il prolungamento degli abbonamenti”, così come comunicato dalla stessa Atm. Secondo il decreto rilancio presentato dal governo lo scorso 16 maggio, ai cittadini spetta il rimborso degli abbonamenti di treni, bus e metro non utilizzati.
A cura di Chiara Ammendola
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Immagine di repertorio
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Ancora nulla di fatto per i rimborsi degli abbonamenti di Atm, l'Azienda dei Traporti di Milano. Al momento non c'è ancora un accordo che possa permettere a viaggiatori e pendolari di poter inoltrare richiesta per avere appunto un rimborso di quegli abbonamenti dei quali non è stato possibile usufruire nei mesi scorsi.

"In tanti ci state chiedendo se è possibile modificare la validità degli abbonamenti mensili o annuali non utilizzati in seguito alle restrizioni alla mobilità nei mesi di marzo e aprile – si legge nella nota pubblicata sul sito di Atm – il Comune di Milano sta lavorando con Governo e ANCI per il prolungamento degli abbonamenti". Ancora nessuna decisione dunque è stata presa in merito al rimborso per gli abbonamenti per i quali verrà comunque privilegiata la forma del prolungamento, così come descritto anche nel decreto rilancio presentato dal governo giovedì 16 maggio: "Come gestore del servizio di trasportorecepiremo le decisioni una volta deliberate e comunicheremo le modalità per attuarle". Sono molti i milanesi che si affidano ai mezzi pubblici per muoversi in città anche in queste settimane di quarantena, anche se altrettanti sono quelli per i quali le aziende hanno scelto le modalità di smart working, di fatto rendendo inutili gli abbonamenti. E da giorni sui social, via mail o anche agli sportelli i pendolari e viaggiatori stanno chiedendo lumi proprio sulla questione rimborsi.

Il governo, attraverso il decreto rilancio, ha di fatto messo i puntini sulle i sul tema confermando che chiunque abbia acquistato un abbonamento per i mezzi di trasporto (bus, metro, treni) e non ha potuto usufruire del servizio, potrà chiedere un rimborso. Per accedere al rimborso bisogna possedere un abbonamento ferroviario o del trasporto pubblico locale in corso di validità durante il periodo in cui sono state adottate le misure governative riguardanti le restrizioni agli spostamenti. In particolare, si fa riferimento all’istituzione delle zone rosse e al lockdown in tutta Italia, con la chiusura di molte attività produttive e commerciali. Chi ha questi requisiti deve dichiarare, attraverso un’autocertificazione, che non ha potuto utilizzare, del tutto o in parte, il titolo di viaggio già acquistato. L'azienda a questo punto dovrà entro 15 giorni provvedere al rimborso attraverso due diverse possibilità, a sua discrezione: emettere un voucher, di pari importo rispetto a quello corrispondente al periodo di mancata fruizione, da utilizzare entro un anno dall’emissione o  prolungare la durata dell’abbonamento per un periodo di tempo corrispondente a quello durante il quale non è stato possibile utilizzare i mezzi di trasporto a causa delle restrizioni causate dal Coronavirus.

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