Milano, rimarrà un volto senza nome l’assassino di Marilena Negri: il pm chiede l’archiviazione
Probabilmente rimarrà senza volto e senza identità l'assassino di Marilena Negri, la donna di 63 anni, uccisa il 23 novembre 2017 a Milano nel parco di Villa Litta. Il pubblico ministero Donata Costa ha infatti chiesto l'archiviazione del caso. Dopo più di un anno dall'omicidio anche lei sembra essersi arresa, pochi gli elementi per andare avanti in quella che sembra un'indagine senza fine e della quale rimarrà solo l'immagine sfocata ripresa dalle telecamere di sorveglianza dell'uomo che probabilmente ha puntato un coltello alla gola di Marilena lesionandole la carotide.
Le indagini non si sono mai fermate nonostante i pochissimi elementi utili, come la traccia di Dna ritrovata corpo della donna, proprio accanto al collo dove è stata colpita, o come l'uomo fermato col sospetto di essere l'autore dell'omicidio e poi scagionato. Entrambe le piste infatti non hanno portato ai risultati sperati. Il 30 di nazionalità ucraino segnalato da alcuni testimoni perché visto in possesso della collanina che la donna era solita indossare si è poi dimostrato essere totalmente estraneo ai fatti, la collana infatti è stata ritrovata dopo mesi dagli stessi figli di Marilena nell'appartamento della mamma. Così come quella traccia di Dna che non ha trovato riscontro in nessun sospettato.
Marilena Negri sgozzata in un parco mentre portava fuori il cane
L'unica cosa certa è che quella mattina, come tutte le mattine, Marilena è uscita alle 6.30 per portare a spasso il cane e non ha fatto più rientro. Qualcuno l'ha intercettata all'interno del parco e forse al termine di una rapina che non è terminata nel modo preventivato e sperato dal ladro è stata sgozzata. Le telecamere di sorveglianza della zona hanno ripreso un uomo percorrere nei momenti prima e dopo l'omicidio la zona intorno al parco per poi entrarvi. Di quell'uomo rimarranno, forse, solo quelle immagini sfocate.