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Milano, rigenerato il polmone di un bimbo affetto da malattia rara: tornerà a respirare da solo

All’ospedale Buzzi di Milano sarà eseguito il secondo ciclo di cure su un bimbo di 4 anni che soffre di una malattia rara degenerativa. Il bimbo ha subìto l’infusione di un tipo di cellule staminali, quelle mesenchimali, capaci di “rigenerare” un polmone malato. L’intervento, ancora in fase sperimentale e il cui protocollo è stato ideato dalla primaria dell’unità di Chirurgia pediatrica del Buzzi, Gloria Pelizzo, permetterà al piccolo paziente di tornare a respirare in modo quasi totalmente autonomo.
A cura di Luca Giovannoni
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(Immagine di repertorio)
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Un bimbo di 4 anni affetto da una malattia rara degenerativa è tornato a respirare autonomamente per la maggior parte della giornata grazie all'intervento a cui è stato sottoposto, eseguito attraverso l'infusione di un tipo di cellule staminali, quelle mesenchimali. L'operazione, che è ancora di tipo sperimentale, è stata fondamentale per rigenerare il polmone mal funzionante del bimbo. L'Italia è un'apripista per quanto riguarda questo tipo di interventi in ambito pediatrico. Il bimbo operato, dopo essere stato sottoposto a una prima fase del trattamento a Palermo, ora dovrà affrontare il secondo ciclo di cure all‘ospedale pediatrico Buzzi di Milano.

Il protocollo dell'intervento ideato da un primario del Buzzi di Milano

Il protocollo dell'intervento, che permetterà al bambino operato di avere un'attività respiratoria pressoché autonoma, è stato ideato dalla dottoressa Gloria Pelizzo, primario dell'unità di Chirurgia pediatrica dell'ospedale Buzzi di Milano. Il progetto, che ha ricevuto il consenso dell'Agenzia italiana del farmaco, è stato realizzato in collaborazione con l'Università di Milano. L'operazione a cui sarà sottoposto il bimbo siciliano, che fino all'età di due anni e mezzo ha vissuto in ospedale, è già stata eseguita su pazienti adulti con patologie degenerative polmonari comparabili a quella del piccolo di quattro anni. In questo momento il bambino è tornato a respirare anche per 20 ore al giorno senza l'ausilio del respiratore, a cui prima doveva necessariamente stare attaccato per tutto il giorno.

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