Milano, resta in carcere l’accoltellatore della stazione. Il giudice: “Nessun ripensamento”
Resta in carcere a San Vittore Tommaso Ismail Hosni, il 20enne che giovedì sera alla stazione Centrale di Milano ha accoltellato due militari e un poliziotto, ferendoli in maniera per fortuna non grave con due coltelli da cucina rubati poco prima. Lo ha deciso il giudice per le indagini preliminari Manuela Scudieri, che dopo l'interrogatorio di garanzia avvenuto ieri ha convalidato l'arresto del 20enne. Il ragazzo, che al giudice avrebbe ripetuto di non ricordare nulla dell'accaduto e di aver agito per difendersi, non avrebbe mostrato "alcuna forma di rivisitazione critica del fatto commesso". Per il magistrato dunque la custodia cautelare in carcere è l'unica misura "adeguata e proporzionata alla gravità dei fatti".
Si indaga sulla presunta radicalizzazione del 20enne
Tommaso Hosni, di nazionalità italiana ma con padre tunisino, è indagato non solo per tentato omicidio ma anche per terrorismo internazionale: il pool dell'antiterrorismo starebbe indagando su una presunta radicalizzazione del ragazzo, che da tempo viveva in un furgone parcheggiato in un quartiere periferico di Milano, Quarto Oggiaro, e che era un frequentatore abituale della stazione Centrale. Lo scorso settembre il giovane aveva pubblicato sulla propria pagina Facebook (poi oscurata) un video inneggiante all'Isis. Gli inquirenti starebbe anche indagando su suoi presunti contatti con gli ambienti legati all'integralismo islamico, in particolare con un libico attenzionato dall'antiterrorismo e con il quale il 20enne era stato arrestato in passato.
Il legale del ragazzo, Giusy Regina, ha chiesto al giudice di disporre una perizia psichiatrica sul suo assistito. Tommaso Ismail, che ha precedenti per droga e che avrebbe fatto uso di cocaina poco prima dell'aggressione (così come in altri giorni), si trova detenuto in una cella singola nel reparto di osservazione psichiatrica, dove vengono reclusi i detenuti a rischio.