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Milano, ragazzo racconta i suoi mesi da incubo: “Uno stalker mi ha reso la vita impossibile”

Una storia passionale si è trasformata in un incubo per Andrea, un giovane milanese che, dopo aver chiuso la relazione con l’uomo che frequentava, si è trovato ad affrontare un calvario: “Lui non ha accettato la mia scelta e sono iniziati i messaggi insistenti e le continue chiamate, fino a quando non ha iniziato a presentarsi senza preavviso sotto casa mia”, ha raccontato a Fanpage.it. La vicenda è finita al tribunale di Milano, dove oggi è iniziato il processo al presunto stalker per i reati di atti persecutori, tentata violenza sessuale e violazione di domicilio.
A cura di Luca Giovannoni
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Immagine di repertorio
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Si erano conosciuti ad aprile di quest'anno in un locale di Milano, si erano piaciuti ed erano finiti a letto insieme. Nelle settimane successive avevano continuato a frequentarsi di tanto in tanto. Una normale storia passionale tra ragazzi fino a quando Andrea, questo il nome del protagonista della vicenda, non ha deciso di chiudere la relazione. Una scelta che ha scatenato la reazione inaspettata del partner e dato inizio a un incubo da cui è uscito solo mesi dopo, grazie all'aiuto delle forze dell'ordine. Diversi gli episodi di stalking e minacce che Andrea racconta di aver subito, a partire dal mese di giugno. Due le denunce presentate a carico dell'ex amante. Tre i capi di imputazione nel corso del processo iniziato martedì 5 novembre presso il Tribunale di Milano: stalking, tentata violenza sessuale e violazione di domicilio. L'avvocato di Andrea, Francesco Vigoriti, ha confermato a Fanpage.it che la prima udienza è stata come al solito interlocutoria, mentre la prossima seduta in aula è prevista per il 3 febbraio 2020 alle ore 14.

La fine del rapporto e il primo campanello d'allarme

Andrea ha deciso di raccontare la sua storia a Fanpage.it."La nostra era una relazione puramente sessuale, non c'era nient'altro – spiega – Dopo qualche tempo ho deciso di interrompere il nostro rapporto, ma lui non ha accettato la mia scelta e sono iniziati i messaggi insistenti e le continue chiamate, fino a quando non ha iniziato a presentarsi senza preavviso sotto casa mia". Nella sua denuncia ai carabinieri la vittima ha spiegato che l'uomo era riuscito a entrare nel suo condominio in due occasioni.

Le intrusioni in casa

"La prima volta ha varcato la porta di casa mia per una mia disattenzione – racconta Andrea- Stavo aspettando un amico a casa e quando ho sentito il citofono ho aperto senza pensare che potesse trattarsi di un'altra persona. Quando mi sono trovato davanti l'ospite indesiderato sono andato in panico. Mi sono precipitato in cucina, ho impugnato un coltello per difendermi perché avevo paura. Lui sembrava visibilmente scosso, mi ha detto di aver assunto droga e mentre gli chiedevo di andarsene lui si è denudato cercando di spingermi verso la camera da letto, toccandomi le parti intime. Fortunatamente sono riuscito a evitare il peggio, anche grazie all'intervento dell'amico che stavo aspettando, che lo ha convinto ad andarsene". Il giorno successivo Andrea stava rientrando a casa quando ha visto l'altro giovane che lo aspettava, in compagnia di altre due persone: è stato questo episodio a convincerlo a sporgere la prima denuncia ai carabinieri.

La seconda denuncia

Anche dopo la denuncia, continua Andrea, il presunto stalker non si sarebbe dato per vinto. Avrebbe anzi rincarato la dose con altre scenate di gelosia e atti intimidatori. "Erano passati circa venti giorni – prosegue Andrea – quando verso le tre di notte ho sentito suonare il citofono in modo insistente. Era ancora lui. Ovviamente questa volta non ho commesso l'errore di aprirgli, ma lui è riuscito comunque a entrare nel palazzo e si è presentato alla mia porta provando a sfondarla. Così ho chiamato le forze dell'ordine che si sono precipitate sul posto e lo hanno arrestato". L'aggressore è stato sottoposto alla misura cautelare del divieto di avvicinamento. Non può avvicinarsi ai luoghi frequentati da Andrea, che nel frattempo si è visto costretto a lasciare la sua casa di Milano per trasferirsi, prima in un Airbnb, poi a casa di amici e infine in un nuovo appartamento fuori città. Ora Andrea si aspetta che il processo iniziato oggi a Milano faccia giustizia, il suo desiderio è quello che l'incubo in cui ha vissuto in questi ultimi mesi possa finire una volta per tutte.

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