Milano, ragazzini in fila tutta la notte per un paio di Nike: più che moda, è il segno della crisi

Non è (solo) moda, ma uno dei segni della crisi. Le foto e i video dei ragazzini in fila dalla notte (c'è chi dice dal mattino prima) davanti al NikeLab St18 di Milano, all'angolo tra largo La Foppa e via Statuto, stanno facendo il giro del web, come si suole dire in questi casi. E tanti sono i commenti, tra lo sprezzante e l'ironico, che accompagnano queste immagini. Chiariamo subito: di sicuro tra i ragazzi che hanno sfidato il gelo per accaparrarsi un paio di scarpe Nike Air Max in edizione limitata c'è anche chi, da buon fashion victim, voleva davvero acquistare per sé le calzature. Non è d'altronde la prima volta che, con la tecnica dell'edizione limitata, si stuzzicano i portafogli degli acquirenti (gli "ultimi posti disponibili" o "ancora per pochi giorni" sono d'altronde trucchi di marketing molto utilizzati).
Soldi, guadagno facile: i nuovi miti per le giovani generazioni
In questo caso, però, come scritto anche da Fanpage.it e riferito da tanti ragazzi in coda, la gran parte di chi ha trascorso la notte e parte della mattinata in piedi non lo ha fatto per indossare le scarpe: ma per rivenderle a un prezzo anche triplicato su internet o altri mercati, virtuali e non. Il fenomeno si chiama "reselling" e se alla base c'è un concetto comunque fondamentale per ogni tipo di commercio (cioè comprare un bene a un prezzo e rivenderlo a un prezzo superiore per ottenere un ricavo), le modalità con cui i ragazzi (erano soprattutto adolescenti) hanno cercato di accaparrarsi le scarpe dovrebbero farci riflettere su quanto il denaro, e soprattutto il guadagno facile siano diventati un "mito" per le nuove generazioni (Santanché docet, ahimé). Ecco allora giustificati la ressa, gli spintoni, le scorrettezze per superare chi era in fila da prima. Scene di panico che hanno spinto addirittura la polizia a dover intervenire. Scene che, senza voler fare i moralisti ma sulla base di quanto si è visto, testimoniano bene purtroppo la crisi (materiale, ma anche di valori) che stiamo vivendo.