Milano, ragazza caduta nuda in strada per sfuggire al fidanzato: le violenze del “guru del corallo”
Nuda, completamente bagnata, terrorizzata, con fratture al malleolo e al calcagno rimediate lanciandosi dal primo piano per scappare al suo fidanzato aguzzino. Martedì mattina un’anziana condomina ha trovato così una ragazza di 26 anni in un cortile di via Biella, in pieno quartiere Barona, a sud di Milano. L'ha aiutata rimettersi in piedi e l’ha portata da un negoziante all’esterno del palazzo: i due le hanno dato dei vestiti e hanno chiamato la polizia. Solo a quel punto la 26enne ha iniziato a raccontare cosa le era successo.
Giorni di violenze e umiliazioni
Ha spiegato di essere fuggita dall’appartamento del suo ragazzo, il 40enne Giacomo Oldrati, che dopo giorni di botte, offese, violenze psicologiche e riti sadici (come costringerla a fare il bagno nell’acqua ghiacciata), è stato arrestato per sequestro di persona e lesioni aggravate. I poliziotti lo hanno bloccato poco dopo la chiamata in quella casa al secondo piano, inizialmente è apparso collaborativo ma poi si è scagliato contro gli agenti ed è stato necessario usare lo spray al peperoncino. Oldrati era già stato protagonista della cronaca nel 2012, quando a Bologna venne arrestato per sequestro di persona, tentato omicidio, violenza privata, lesioni personali, violenza sessuale e riduzione in schiavitù, tutti reati commessi nei confronti di quattro ragazze, tra cui la sua fidanzata dell’epoca.
Il fidanzato soprannominato il guru del corallo
Oldrati era stato soprannominato “il guru del corallo” perché aveva somministrato alle sue vittime cocktail allucinogeni a base di corallo sbriciolato preso dal proprio acquario. Una vicenda che aveva riempito le pagine per giorni con il lungo elenco di dettagli macabri, eccentrici o totalmente fuori di testa, come la sua convinzione di poter resuscitare una delle ragazze che aveva minacciato di uccidere. Appassionato di filosofie orientali, della katana (la tipica spada giapponese) e di acquari tropicali, Oldrati ha due grosse ali tatuate sulle spalle unite da un cerchio con all’interno un ideogramma giapponese. Le indagini dimostrarono che era riuscito a sottomettere per settimane la fidanzata, due coinquiline e una loro amica, arrivando anche a recidere con un coltello un neo sul collo della propria ragazza perché all'interno “era racchiuso tutto il male presente nella sua famiglia”.
Assolto perché incapace di intendere e volere
Il quadro era chiaro eppure tre perizie psichiatriche lo hanno riconosciuto totalmente incapace di intendere e volere a causa di un’alterazione psichica e una sindrome bipolare, così nel gennaio 2018 la Corte lo ha assolto e ha disposto il suo affidamento a un centro psico sociale di Milano. Il collegio giudicante, presieduto dal giudice Roberto Mazza, ha stabilito un anno di libertà vigilata “previo riesame del profilo della pericolosità sociale”, intimando di attenersi a tutte “le prescrizioni di natura terapeutica contenute nel programma di riabilitazione”. Già anni prima della sentenza, Oldrati si era trasferito a Milano per vivere con i genitori. Nel 2015 ha conosciuto Paola (nome di fantasia) quella che diventerà la sua nuova compagna e che è riuscita a stargli accanto perché lui ha seguito alla lettera la terapia farmacologica. La ragazza ha spiegato alla polizia che non c’era stato alcun episodio violento fino al marzo scorso, quando il 40enne l’ha aggredita all’improvviso con una testata in faccia. Lei non si è fatta medicare né lo ha denunciato per evitare di creargli ulteriori problemi con la legge. La relazione, già fortemente osteggiata dalla famiglia di lei, ha iniziato a complicarsi. Il 6 maggio una nuova aggressione, ancora una volta sopportata in silenzio.
La bugia ai genitori e le ultime violenze
Sabato scorso ha deciso di vederlo ma ha preferito mentire ai genitori raccontando di avere appuntamento con un’altra persona. Poco dopo essere entrata nell’appartamento di via Biella (l’abitazione che Oldrati ha ricevuto dal nonno) viene colpita con schiaffi e pugni al volto, calci alle costole e alla schiena mentre è a terra inerme, viene trascinata per i capelli, costretta a inginocchiarsi davanti a lui. Domenica mattina l’uomo si è svegliato calmo, i due escono a fare la spesa, fanno una passeggiata e al rientro, attorno alle 22, ricominciano le violenze. Stavolta Oldrati aggiunge offese e accuse di ogni tipo. Lunedì i genitori della 26enne vanno a cercarla in via Biella, suonano al citofono ma lui dice che lei è in bagno. Poi è la stessa ragazza a chiedere alla madre di lasciarli perdere e andare via. Martedì è l’ultimo giorno di incubo. Chiama a lavoro dicendo che non si presenterà, intanto Oldrati ha riempito la vasca di acqua ghiacciata e la costringe a entrare per espiare non si sa bene quale colpa. Lei non può sottrarsi. Approfittando di un momento di distrazione dell’uomo esce dall’acqua e si cala dal balcone al secondo piano, riuscendo a raggiungere senza danni il terrazzo inferiore. Nel passaggio per arrivare al cortile, però, perde la presa e precipita rovinosamente, provocandosi ferite agli arti inferiori che si aggiungono alle lesioni rimediate con i pestaggi. La prognosi finale sarà di oltre 40 giorni.