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Milano, protesta di educatori e titolari di asili privati: “Su di noi silenzio tombale”

Educatori e titolari di nidi e asili privati hanno manifestato giovedì pomeriggio all’esterno della regione Lombardia per chiedere interventi immediati per le strutture educative totalmente dimenticate: “Siamo i nuovi invisibili”, spiegano dal comitato nazionale EduChiAmo. Intanto la Regione ha convocato un tavolo di confronto esprimendo la propria solidarietà nei confronti della categoria.
A cura di Chiara Ammendola
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Come annunciato nei giorni scorsi, giovedì pomeriggio educatori e gestori di asili e nidi privati sono scesi in piazza per far sentire la propria voce e chiedere risposte e interventi immediati per le tante strutture del settore educativo finora messe all'angolo dai mancati interventi del governo. Accompagnati da tanti cartelloni e t-shirt ma soprattutto da bambole, biberon e ciucci, a rappresentare quei giochi e quei bambini ormai dimenticati, si sono radunati all'esterno della sede della regione Lombardia.

Una protesta nel rispetto delle regole e del distanziamento sociale organizzata dal comitato nazionale EduChiAmo: "Il silenzio sui servizi educativi 0-6 è tombale dopo il DPCM sulle riaperture firmato dal Presidente Conte: parliamo di più di 10.000 le strutture in tutta Italia dimenticate anche dal Decreto Rilancio che oltre a non essere oggetto di alcun piano di riapertura – ha spiegato a Fanpage.it Cinzia D’Alessandro, portavoce nazionale del comitato che si occupa della tutela dei diritti educativi dei bambini  – si vedono negare la proroga della Cassa Integrazione per i lavoratori  il che significa per le strutture chiuse fine febbraio, in Lombardia e da inizio marzo nel resto d’Italia, la copertura massimo fino a metà Giugno". Se il governo non interverrà si rischia che a settembre saranno poche le strutture educative in grado di riaprire: "Si creerà un baratro sociale, economico, di perdite ingenti di posti di lavoro non recuperabili, e soprattutto quei 185.000 bambini non avranno un luogo per crescere ed i genitori non sapranno a chi affidarli per poter tornare serenamente al lavoro".

Regione avvia tavolo di confronto

Sul tema la regione Lombardia ha risposto con partecipazione spiegando di voler avviare un momento di confronto con i gestori degli asili nido privati: "La competenza sulla riapertura per le strutture per l’infanzia per i bambini da 0 a 3 anni è del Governo – spiega l'assessore regionale alla Famiglia, Genitorialità e Pari Opportunità, Silvia Piani – dispiace e preoccupa constatare che il recente Decreto Rilancio approvato dal Governo dimentichi i più piccoli, relegando a un ruolo di assoluta marginalità anche i gestori di asili nido privati che integrano in maniera determinante il sistema di offerta pubblico, rappresentando una ricchezza irrinunciabile per il nostro territorio".

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