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Milano, profughi protestano in strada per il permesso di soggiorno: traffico in tilt

Oltre un centinaio di profughi, ospitati nella tendopoli della Croce Rossa di Bresso, a nord di Milano, hanno dato vita a una protesta lunedì mattina bloccando due importanti vie d’accesso al capoluogo lombardo. Alla base delle loro proteste la richiesta del permesso di soggiorno e la denuncia delle precarie condizioni in cui viviono. Traffico in tilt ma nessuno scontro con le forze dell’ordine. Dopo qualche ora la situazione è rientrata. Salvini su Facebook: “Li caricherei di peso sul primo aereo”.
A cura di Francesco Loiacono
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Una protesta improvvisata per chiedere a gran voce il permesso di soggiorno e denunciare le precarie condizioni di chi si trova a vivere in una tenda. È quella andata in scena nella mattinata di lunedì 24 agosto a Milano, nei pressi della tendopoli della Croce rossa allestita nel campo di viale Fulvio Testi, periferia nord della città. Oltre un centinaio di profughi, provenienti da Afghanistan, Bangladesh e diversi Paesi africani, una volta usciti dal campo – cosa che possono fare normalmente durante la giornata – hanno bloccato la strada in entrambe le direzioni.

Alla base della protesta soprattutto i ritardi nell'ottenimento del permesso di soggiorno, nonché alcuni aspetti del loro soggiorno forzato nella struttura che si trova nel territorio comunale di Bresso, ed è una di quelle gestite dal Viminale per ospitare i profughi che sbarcano sulle coste italiane. All'interno della tendopoli i migranti dormono in gruppi da otto. Inoltre, non possono utilizzare i loro documenti originali, ritirati al loro arrivo in Italia, e devono arrangiarsi con fotocopie. In molti casi, però, come per sbrigare pratiche sanitarie, la sola fotocopia non sarebbe sufficiente, e i profughi si troverebbero quindi nella condizione di essere "prigionieri" senza poter fare nulla.

Milano, profughi protestano in strada per il permesso di soggiorno: traffico in tilt

I migranti hanno bloccato due importanti arterie stradali che consentono l'accesso alla città da nord, causando grossi inconvenienti soprattutto a livello di traffico. Solo qualche attimo di tensione, ma nessun incidente tra i manifestanti e le forze dell'ordine intervenute per arginare la manifestazione, che è terminata intorno alle 11, con il rientro del corteo dei profughi all'interno della tendopoli.

L'episodio ha riacceso i riflettori sulla condizione dei migranti ospitati a Milano, alimentando polemiche di natura opposta, tra chi, come il leghista Davide Boni, denuncia che la città è "in balia della loro prepotenza", e chi invece cerca di capirne le sofferenze, chiedendosi se davvero il modello dell'accoglienza milanese sia adeguato alle loro esigenze.

Salvini: "Li caricherei di peso sul primo aereo"

La protesta dei profughi ha provocato la reazione del leader del Carroccio, Matteo Salvini. Su Facebook il segretario leghista ha scritto: "Un centinaio di immigrati ha bloccato viale Fulvio Testi, a Milano. Protestano perché non si trovano bene e vogliono i documenti. Traffico paralizzato, sono intervenuti Polizia e Carabinieri. Vogliono i documenti? – prosegue Salvini -. Col cacchio! Sono ospiti, a spese nostre, e rompono pure i coglioni. Io li caricherei di peso sul primo aereo, e tutti a casa loro!".

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