Milano, prima vittima di Coronavirus in Comune: morto il 56enne Massimiliano Dell’Aera
Massimiliano Dell'Aera, 56enne dipendente del Comune di Milano, è morto a causa di complicazioni legate al Coronavirus. La notizia si è diffusa due giorni fa tra i colleghi dell'uomo, che sarebbe la prima vittima del Covid-19 tra i dipendenti di Palazzo Marino. Dell'Aera lavorava come ausiliario impiegato presso il "giroposta" presso la Direzione di Facility management di via Bergognone 30: "Lavorava in uno degli innumerevoli servizi comunali restati aperti, nonostante le proteste di sindacati e rappresentanti per la sicurezza dei lavoratori, nelle prime 3 maledette settimane di diffusione del contagio a Milano, 20 febbraio-13 marzo", ha commentato su Facebook Stefano Mansi, sindacalista della Cisl e rappresentante dei lavoratori per la sicurezza. Dal Comune per il momento non è arrivata alcuna nota, dal momento che per policy il Comune afferma di non poter diffondere notizie di questo tipo sui propri dipendenti.
I ricordi: Una persona garbata, collega affidabile
Tanti i commenti di cordoglio apparsi sotto al post in cui si annuncia il decesso di Dell'Aera: "Una persona garbata, un collega affidabile", lo ricorda un suo collega, mentre un altro lo ricorda come "una bella persona, sempre col sorriso". Dell'Aera era un appassionato di moto e aveva partecipato come centauro anche alle edizioni della Befana motociclistica, evento di solidarietà che si ripete ogni anno a Milano in occasione dell'Epifania. Era affetto anche da altre patologie, ma l'insorgenza dell'infezione da Covid-19 ne ha aggravato irrimediabilmente le condizioni di salute.
La polemica: Aumenta la preoccupazione per chi dovrà tornare al lavoro
Il decesso di Dell'Aera ha anche una coda polemica. Mansi ha infatti commentato: "Non fa che aumentare la preoccupazione di chi sarà costretto a tornare in servizio in uno dei tanti sportelli/servizi a diretto contatto col pubblico privi di vetri di protezione come all'Urbanistica di via Bernina, nelle anagrafi di via Padova e pl.e Accursio, nel grande salone tributi di via Larga". Il sindacalista infatti punta il dito sulle protezioni in plexiglas che Palazzo Marino ha acquistato ai primi di marzo e installato davanti ad alcune postazioni dove gli operatori comunali saranno poi a contatto col pubblico: "Nessuno di questi strumenti, infatti, copre interamente la prospettiva frontale degli sportelli, lasciando spazi liberi alle particelle del virus".