Milano, prezzi pazzi al bar fuori dalla stazione: insalata 22 euro, birra 8 euro (FOTO)
Prezzi calmierati, attenzione ai turisti in visita? Nient'affatto. Mentre non si placano le polemiche sui prezzi mediamente troppo alti per mangiare a Expo 2015, basta farsi un giro all'esterno della stazione Centrale di Milano per capire come i turisti possano venire spennati ben prima di arrivare al sito espositivo di Rho-Pero. Più eloquenti di mille parole sono i prezzi pubblicati sul menu di uno dei bar che si trovano all'uscita della stazione, una delle principali porte d'accesso alla città per chi viene da fuori.
Prezzi pazzi al bar: insalata 22 euro, birra 8 euro
Partiamo dalle pizze: margherita a 10 euro, capricciosa, 4 stagioni e diavola a 15 euro. Non va meglio con i primi: per degli spaghetti al pomodoro servono 22 euro, così come per una zuppa vegetariana. Non conviene neanche puntare sull'insalata: un'insalatona costa 22 euro, così come una porzione di verdure alla griglia. Prezzi da ristorante stellato: peccato però che si tratti di un bar-ristorante che, non ce ne vogliano i proprietari, non sembra proprio eccellere nella qualità dei suoi piatti. Se si passa alle bevande la situazione non cambia: una bottiglietta d'acqua da mezzo litro costa 3 euro, per un litro di birra alla spina ci vogliono 20 euro.
Non si tratta, è bene specificarlo, di una truffa (o meglio non in senso letterale): i prezzi sono esposti sui menu. Dove, più in piccolo e difficile da vedere, c'è anche scritto che alle consumazioni vanno aggiunti 2 euro a testa per il servizio. Risultato: per bere una birra in bottiglia (da 33 centilitri) e un tè al limone in lattina, alla fine due persone spendono 17 euro. Qualcuno obietterà: si può andare altrove. Vero, ma non sembra comunque opportuno che una città che ospita un evento di importanza mondiale sul cibo possa consentire a un bar di applicare prezzi astronomici. Anche perché, vuoi la posizione o vuoi il fatto che non tutti conoscano bene Milano e sappiano che si può mangiare – per fortuna – anche con meno, finisce che qualche turista va a sedersi proprio nel bar incriminato. E il famoso "Patto per Expo", che assicura servizi di qualità e prezzi chiari va a farsi benedire, nel nome del profitto.