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Milano, preso rapinatore della banda dei Pink Panthers: svaligiarono gioielleria di Brera

Si trova in carcere uno dei rapinatori della banda dei Pink Panthers autori di numerose rapine negli ultimi dieci anni ai danni di gioiellerie di prestigio in città come Roma, Saint Tropez e Dubai. L’uomo è stato riconosciuto e individuato dopo il furto da 200mila euro avvenuto a Milano nel 2017: si indaga ora per trovare gli altri due complici.
A cura di Chiara Ammendola
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Due rapinatori della banda dei Pink Panthers durante un furto a Milano
Due rapinatori della banda dei Pink Panthers durante un furto a Milano

Hanno compiuto rapine in città come Roma, Parigi, Saint Tropez e Dubai. Hanno raccolto in 10 anni di furti un bottino superiore ai 200 milioni di euro. Per questo erano ricercati in diversi paesi. Si tratta della banda di rapinatori professionisti soprannominata "Pink Panthers", perché proprio come nel film "La Pantera Rosa" erano specializzati nel furto di gioielli e orologi in località prestigiosa: attività alla quale però spesso veniva associata anche la violenza. La banda era infatti formata da ex membri di forze militari o paramilitari che avevano operato per anni nei Balcani

Sono stati riconosciuti grazie alle telecamere di videosorveglianza della gioielleria "Paradiso Luxury" di via Pontaccio a Milano, dove il 20 dicembre 2017 la banda ha messo a segno un colpo da 200mila euro. Due dei rapinatori della banda, entrambi ben vestiti e coperti dalle visiere dei cappellini, in 50 secondi con la tecnica del prendi e distruggi (smash and grab) hanno sottratto orologi di lusso. La polizia di Stato ha eseguito un’ordinanza di custodia cautelare in carcere nei confronti di tutti i membri della banda e dopo un lavoro coordinato con la polizia elvetica si è giunti al fermo di un uomo, di nazionalità serba, che si era rifugiato in Svizzera probabilmente in procinto di compiere un altro colpo in Svizzera o nuovamente a Milano. A seguito dell’estradizione, i poliziotti della squadra mobile hanno eseguito l’ordinanza di custodia cautelare in carcere. Prosegue invece l’attività di indagine degli investigatori per catturare gli altri due complici.

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