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Milano, polizia irrompe in un centro massaggi hot e trova un anziano seminudo: scatta la chiusura

È scattata la chiusura, la seconda in meno di due anni, per un centro massaggi di viale Giovanni da Cermenate a Milano, in zona Famagosta, dove la polizia locale ha scoperto venivano offerte prestazioni sessuali a pagamento. A gestirlo una donna cinese di 43 anni che è stata denunciata per violazione dell’articolo 3 della legge Merlin.
A cura di Chiara Ammendola
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Immagine di repertorio
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È stato chiuso per la seconda volta in meno di due anni il centro massaggi di viale Giovanni da Cermenate a Milano, e  il motivo sembra essere il medesimo. La polizia locale ha infatti scoperto che al suo interno vi era un vero e proprio giro di prostituzione gestito da una donna di nazionalità cinese di 43 anni: le sue tre "dipendenti", connazionali di 27, 28 e 35 anni, offrivano prestazioni sessuali a pagamento , con un tariffario che andava da un minimo di 50 a un massimo di 100 euro. Un'attività fintamente pubblicizzata con una vetrina e una pagina web che parlava di massaggi rigeneranti. La titolare è stata è stata denunciata per violazione dell’articolo 3 della legge Merlin, quello che punisce chi sfrutta la prostituzione. La struttura era già entrata nel mirino degli investigatori quando nel 2017 fu chiusa dai vigili dell’Antiabusivismo dopo una segnalazione di una donna.

I clienti hanno raccontato di essere giunti nel centro per le ottime recensioni lette sul web

Anche in questo caso a portare al blitz dei vigili sono stati alcuni residenti del condominio in zona Famagosta che ospitava il centro massaggi che, insospettiti dal continuo viavai di uomini di qualunque età dal mattino alla sera, hanno avvertito le forze dell'ordine. I ghisa dopo diversi appostamenti hanno avuto conferma dei propri sospetti e dunque della possibilità che all'interno del centro accadesse qualcosa di diverso da quanto pubblicizzato in vetrina. E così non appena i cinque vigili hanno fatto irruzione nella struttura hanno trovato un uomo di 80 anni seminudo che imbarazzato avrebbe detto di essere entrato per un dolore alle ginocchia, e quindi con la necessità di un massaggio. Mentre altri pseudo clienti hanno raccontato ai vigili di essere andati nel centro perché ben pubblicizzato e per le recensioni positive lette sul web:  «Questo posto era molto ben recensito sui social network – la candida ammissione dei clienti – in particolare su alcuni siti specializzati in incontri».

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