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Milano, picchiano due ragazzi “perché gay” fuori dalla discoteca: pene severe per la banda di minorenni

Sono stati condannati a pene severe, fino ai 5 anni di reclusione, i minorenni che a gennaio dello scorso anno aggredirono due ragazzi all’uscita da una discoteca di Milano, il Karma, insultandoli “perché gay”. Gli aggressori, quasi tutti con precedenti, erano stati fermati dalla polizia a maggio dell’anno scorso.
A cura di Francesco Loiacono
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Sono stati condannati a pene severe, fino ai 5 anni di reclusione, i minorenni che a gennaio dello scorso anno aggredirono due ragazzi all'uscita da una discoteca di Milano, il Karma. Lo riferisce Franco Vanni sulla testata "la Repubblica". I sei minorenni che facevano parte della banda di aggressori, arrestati nel maggio dello scorso anno, sono stati processati col rito abbreviato, che comporta lo sconto di un terzo della pena: le accuse per loro sono di lesioni gravissime e rapina in concorso, aggravati dai futili motivi. L'aggressione, che avvenne la notte del 22 gennaio, secondo il giudice scattò "per motivi di omofobia". Motivazioni che erano state già denunciate dai due ragazzi vittime del pestaggio, Michele e Marcello: "Non c'è dubbio, si è trattato di un'aggressione omofoba – avevano detto i due ragazzi subito dopo l'episodio – L'obiettivo principale era offendere e fare male, non rubarci quello che avevamo addosso. Tanto è vero che alla fine ci hanno portato via solo un telefono e un portafogli". Della banda facevano parte anche due maggiorenni che hanno patteggiato pene di tre anni e tre anni e cinque mesi: solo due componenti della gang erano incensurati, mentre gli altri avevano precedenti penali.

L'aggressione ripresa dalle telecamere di sorveglianza

Le due vittime del pestaggio avevano partecipato assieme a un terzo amico a una serata gay alla discoteca Karma, noto locale in zona Porto di mare. All'uscita erano stati avvicinati dalla banda di ragazzini, che dopo averli insultati con epiteti omofobi li aveva picchiati e rapinati. Il terzo amico era riuscito a trovare riparo in macchina: Michele e Marcello, invece, erano rimasti in balìa degli aggressori. Entrambi sono stati successivamente operati a causa delle ferite riportate nell'aggressione, che era stata denunciata anche dall'Arcigay: "Arcigay Milano non può non denunciare la gravità dell’accaduto di per sé, e a enfatizzare come, in questa dimensione generale di vulnerabilità si aggiunga anche quella su base omofobica che contrassegna le persone LGBT come più facilmente aggredibili e insultabili in quanto deboli o presunte tali. Tutto questo indica che molta strada deve essere ancora fatta per tutelare a 360 gradi tutti/e i cittadini/e della nostra comunità, e che un ulteriore sforzo deve essere fatto da tutte le istituzioni che hanno a cuore ciò". Tutta la violenta aggressione era stata ripresa dalle telecamere di sicurezza installate in via Fabio Massimo. Adesso, dopo la sentenza, il presidente di Arcigay Milano Fabio Pellegatta ha commentato: "Fa piacere che la giustizia abbia fatto il suo corso. Nessuno  gioisce per una sentenza. Ma l'auspicio è che la decisione sia monito per tutti, e che si diffonda una cultura del rispetto, di modo che nessun tribunale debba più pronunciarsi su casi simili. I giovani che escono la sera devono sapere Milano è sicura e che la violenza non resta mai impunita".

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