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Milano, nuovi striscioni di CasaPound contro Sala: “Di quali minacce parli? Dimettiti”

Nuovo attacco di CasaPound al sindaco di Milano, Beppe Sala. Dopo il blitz a Palazzo Marino e gli striscioni che invitavano il primo cittadino a dimettersi, altre scritte sono apparse nella notte in varie zone della città: “Sala, di quali minacce parli? Dimettiti, falsario”. Il riferimento è alla decisione della questura di incrementare il servizio di vigilanza del sindaco.
A cura di Francesco Loiacono
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Non accenna a placarsi la campagna condotta da CasaPound contro il sindaco di Milano, Beppe Sala. Dopo il blitz a Palazzo Marino e gli striscioni che invitavano il sindaco "falsario" a dimettersi, altri striscioni sono stati appesi nella notte in varie zone della città. Obiettivo del movimento di estrema destra ancora una volta il primo cittadino: "Sala, di quali minacce parli? Dimettiti, falsario", sono le scritte apparse in vari punti di Milano.

Aumentata la vigilanza al sindaco per le tensioni con l'estrema destra

Il riferimento di CasaPound è alla recente decisione della questura, resa nota proprio dal sindaco, di elevare il servizio di vigilanza del primo cittadino. Una decisione che sarebbe figlia proprio della tensione tra Sala e gli ambienti neofascisti, nei cui confronti il sindaco ha sempre dimostrato un atteggiamento di condanna molto fermo. Tecnicamente Sala non è scortato, ma in alcune uscite pubbliche è seguito da una pattuglia di agenti in borghese.

CasaPound: chiedere le dimissioni di un sindaco indagato non è una minaccia

La portavoce di CasaPound, Angela De Rosa, ha spiegato il significato della campagna che il movimento sta portando avanti da alcuni mesi contro Sala: "Chiedere le dimissioni di un sindaco indagato per falso in atto di ufficio e turbativa d'asta non è una minaccia, ma una legittima richiesta di assunzione di responsabilità da parte di chi sbandierava onestà e trasparenza come parole d'ordine", ha scritto De Rosa su Facebook. Il riferimento è all'inchiesta sulla Piastra e sulla fornitura del verde di Expo, che vede Sala indagato e molto probabilmente prossimo alla richiesta di rinvio a giudizio da parte della procura generale. De Rosa prosegue: "E proprio i fatti degli ultimi giorni confermano che Sala è inadatto al ruolo che ricopre: un sindaco che millanta una scorta che non ha e che lascia intendere di aver ricevuto minacce da chi semplicemente gli fa una legittima opposizione politica non solo non sa cosa siano onestà e trasparenza, ma dimostra di essere incredibilmente debole, irresponsabile e inadeguato". Il sindaco per il momento non ha replicato.

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