video suggerito
video suggerito

Milano, nuove regole della Curia sulle cremazioni: “Niente ceneri dei defunti in casa”

La Curia di Milano interviene per fornire ai propri fedeli linee guida sulle esequie e soprattutto sulle cremazioni, sempre più diffuse in città: “La Chiesa ritiene che le ceneri dei defunti vadano deposte nella tomba e non vengano conservate nell’abitazione domestica, disperse o convertite in oggetti”.
A cura di Francesco Loiacono
5.205 CONDIVISIONI
Immagine

La Curia di Milano interviene per fornire ai propri fedeli linee guida sulle esequie e soprattutto sulle cremazioni, sempre più diffuse in città. E, anche, per mettere un argine proprio ad alcune pratiche legate alle ceneri dei defunti, come la dispersione in prati e laghi o la conservazione in casa, a volte all'interno di urne decisamente particolari: è il caso di un pallone da calcio nel quale, secondo un aneddoto riportato dal "Corriere della sera", un papà milanese amante del calcio avrebbe deciso di far conservare le proprie ceneri.

"La Chiesa ritiene che le ceneri dei defunti vadano deposte nella tomba e non vengano conservate nell'abitazione domestica, disperse o convertite in oggetti", recita il "Direttorio diocesano per la celebrazione delle esequie", documento in vigore dallo scorso 23 giugno. Il testo, di otto pagine (si può consultare a questo link), sottolinea come la pratica della cremazione si stia sempre più diffondendo e "appare destinata a diventare nel corso di breve tempo la prassi prevalente".

Varie le ragioni di questo boom, spesso di tipo pratico: igienico, sociale e soprattutto economico. Secondo i dati del Comune di Milano, nel 2016 il 75,2 per cento dei funerali hanno comportato la cremazione. Una procedura che ha un costo più contenuto rispetto alle esequie tradizionali: 273,90 euro per i residenti e 496,11 per i non residenti. Cifre che, da sole, in questi tempi di crisi economica forse bastano a spiegare perché sempre più persone decidano di farsi cremare una volta defunte.

Niente chiesa per i funerali dei non battezzati

Le indicazioni della Curia riguardano, naturalmente, chi si riconosce nella fede cattolica. Il documento affronta anche il tema delle esequie dei non battezzati, spesso chieste dai loro cari. A parte il particolare rito già previsti per i bambini che i genitori volevano battezzare, ma che muoiono prima di ricevere il sacramento, negli altri casi il Direttorio invita a esplorare "con saggezza pastorale" "altre forme di preghiera", fissando anche linee guida sul luogo e le modalità con cui svolgerle: "Per il dove, si dovrà valutare se tenere il momento di preghiera nelle adiacenze della Chiesa parrocchiale (sagrato, saloni parrocchiali o dell’oratorio) oppure in altri ambienti (casa del defunto, ospedale, casa di riposo, sala del commiato, ecc.) o direttamente al cimitero – recita il testo – Quanto al come, andrà precisato se e in che modo utilizzare i gesti liturgici previsti dal Rito delle Esequie (es.: abiti liturgici, incensazione del feretro, recita del Padre nostro e del Requiem, ecc.) e i testi (es.: pagine bibliche, preghiere della tradizione cristiana, brani di autori spirituali, ecc.)".

5.205 CONDIVISIONI
autopromo immagine
Più che un giornale
Il media che racconta il tempo in cui viviamo con occhi moderni
api url views