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Milano, non si ferma la gara di solidarietà per il piccolo Alex: nuove tipizzazioni al Policlinico

Continua la mobilitazione per il piccolo Alessandro, il bambino affetto da una rara malattia genetica che necessità di una donazione di midollo osseo per sopravvivere. Questa mattina al Policlinico di Milano nuovi prelievi per trovare un donatore compatibile. Ieri la notizia della mancanza di compatibilità con il cordone ombelicale donato a Bologna.
A cura di Chiara Ammendola
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Sono state organizzate al Policlinico di Milano questa mattina dalle 11 alle 14, le nuove raccolte di campioni di sangue e saliva per trovare un donatore di midollo osseo compatibile con il piccolo Alessandro. Il bambino di soli 18 mesi ricoverato a Londra perché affetto da una rara malattia genetica, la linfoistiocistosi emofagocitica, e che ha bisogno di un donatore di cellule staminali del sangue per sopravvivere. Nei giorni scorsi grazie ad un appello pubblicato sui social dai genitori di Alex, migliaia di persone in tutta Italia si sono offerte di sottoporsi a diversi test per misurare la propria compatibilità col piccolo. Purtroppo però ad oggi non è stato ancora individuato ancora un donatore. L'ultima speranza è stata vanificata, come comunicato dagli stessi genitori con un post su Facebook, mercoledì: "A tutti i mezzi di stampa e ai loro giornalisti che hanno fatto a gara in queste ultime ore a comunicare che esiste un cordone italiano compatibile. Ci tenevamo purtroppo ad informarvi che abbiamo parlato in questo momento coi medici inglesi che seguono Alessandro Maria, e che ci hanno confermato un basso livello di compatibilità (verificato con una high resolution HLA di next generation) di tale cordone". Pochi giorni fa infatti era giunta la notizia della compatibilità di alcune cellule di un cordone ombelicale a Bologna. Il midollo per il trapianto può giungere sia da un adulto sia da un cordone ombelicale dei bambini i cui genitori danno il consenso alla donazione al momento della nascita. "Credo che la vera ed unica notizia che la stampa dovrebbe pubblicizzare sia il gesto d’amore e di speranza che una nazione intera, scesa nelle piazze o presso i centri trasfusionali, ha deciso di regalare a tutte le persone malate ed in attesa di trapianto – hanno continuato su Facebook i genitori – continuate a donare le vostre cellule".

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