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“Milano non restituisce nulla all’Italia”: è polemica tra il ministro Provenzano e Beppe Sala

“Milano oggi attrae, ma non restituisce quasi nulla all’Italia”. Una frase pronunciata dal ministro per il Sud, Giuseppe Provenzano, ha fatto scoppiare la polemica e provocato la reazione del sindaco Giuseppe Sala. “Noi restituiamo nella misura in cui ci viene chiesto e veniamo messi in condizione di farlo”, ha replicato il primo cittadino.
A cura di Simone Gorla
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"Milano oggi attrae, ma non restituisce quasi nulla all'Italia". Una frase pronunciata dal ministro per il Sud, Giuseppe Provenzano, ha fatto scoppiare la polemica e provocato la reazione del sindaco Giuseppe Sala. "Noi restituiamo nella misura in cui ci viene chiesto e veniamo messi in condizione di farlo", ha replicato il primo cittadino.

Milano non restituisce quasi nulla all'Italia: scoppia la polemica

Le parole del ministro dem sono arrivate a margine di un dibattito alla fondazione Feltrinelli, dove era ospite insieme ai governatori di Liguria e Lombardia, Giovanni Toti e Attilio Fontana. "Decantiamo Milano ma non è la sua prima volta come punto di riferimento della nazione e la sua capacità di essere protagonista nelle interconnessioni internazionali non restituisce nulla al resto del Paese" ha detto Provenzano dal palco.

Poi, a margine dell'evento, il ministro ha spiegato: "Abbiamo bisogno di ridurre le distanze territoriali che nel nostro Paese non sono più solo tra Nord e Sud ma che riguardano anche i centri e le periferie, le aree rurali, le campagne deindustrializzate. Le nostre città siano un po' più connesse al resto del Paese in modo che lo sviluppo si possa diffondere in modo più equilibrato possibile". Secondo il ministro per il Sud, il capoluogo lombardo ha "tutte le carte in regola per svolgere questo suo ruolo di capitale ma solo se avrà la capacità di diffondere le opportunità al suo interno anche al resto del territorio".

Sala: Non abbiamo un istinto egoista: se le imprese vengono qui è un caso?

"Non credo che abbiamo un istinto egoistico", ha risposto Beppe Sala. "Per esempio le ex municipalizzate milanesi sono un esempio di buona gestione. Vogliamo trovare una formula per cui allargano il loro raggio di azione anche altrove? Parliamone". Sulla presenza delle imprese straniere sul territorio milanese, il sindaco ha chiesto: "È casuale che oggi delle 8mila multinazionali che ci sono in Italia, 4300 siano a Milano? Si trovano più rassicurate qua, vedono che il sistema funziona. E che facciamo, le cacciamo via? Ad oggi è vero che Milano sta un po' fagocitando tutta la crescita che il nostro Paese potrebbe meritare – ha ammesso Sala – ma se mi chiedete da sindaco di Milano è giusto, dico di no".

Il chiarimento del ministro: Nessun attacco a Milano

In serata il ministro ha poi chiarito la sua posizione con un post su Facebook. "Nessun attacco a Milano, nessuna polemica con Beppe Sala. Solo una frase ripresa da un ragionamento sull’allargamento dei divari territoriali che riguarda tutto l’Occidente. Tra le grandi città, come è Milano, e il resto dei territori, le periferie urbane e rurali, si scavano come dei fossati sempre più profondi".

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