Milano, nel 2016 la prima scuola senza rumore: il progetto finanziato dal Comune

Una scuola con aule completamente insonorizzate, per garantire confort acustico agli studenti durante le ore di lezione e aprirsi alla cittadinanza nelle ore rimanenti come sale concerto o altro. È quella "sognata" dagli alunni dell'istituto Cavalieri di Milano, che entro il 2016 diventerà realtà. Già, perché come riporta il Corriere della sera, il progetto della scuola, allestito in via sperimentale in una sola delle 42 aule dell'istituto a indirizzo musicale (che integra scuola elementare e media), ha partecipato all'iniziativa "Bilancio partecipativo" promossa dal Comune di Milano, convincendo i residenti della zona della città in cui si trova la scuola, la zona 1.
La scuola ha partecipato al progetto di "Bilancio partecipativo"
Il "Bilancio partecipativo", promosso in maniera particolare dall'assessore al Bilancio e vicesindaco Francesca Balzani, ha consentito a singoli cittadini e associazioni di presentare un progetto da realizzare con una parte dei soldi del bilancio comunale. Nel corso dell'anno si sono tenuti vari incontri, nei quali le persone hanno potuto presentare le loro idee. Poi si è proceduto alla votazione, che ha incoronato un vincitore per ognuna delle nove zone in cui è amministrativamente suddivisa Milano. L'aula senza rumore è stata votata da 1979 persone, guadagnandosi i 300mila euro in palio. Il progetto, realizzato dall'azienda Ecophon, adesso sarà quindi esteso a tutto l'istituto.
Il progetto
Si tratta di installare pannelli fonoassorbenti nelle pareti e nel soffitto di 42 tra aule, sale, corridoi e palestre. Il risultato sarà un ambiente completamente insonorizzato, nel quale sarà più salutare fare lezione. La preside della Cavalieri Patrizia Bramante si è però spinta oltre, decidendo di aprire la scuola alla città. Così, aule e palestre resteranno aperte anche nel pomeriggio e potranno trasformarsi in sale concerto o luoghi dove accogliere spettacoli teatrali e incontri pubblici. L'obiettivo, alla fine, è di trasformare l'istituto in un vero centro di aggregazione culturale.