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Milano, minacce contro la consigliera del Pd Diana De Marchi: “Sgozzate quella cagna comunista”

Diana De Marchi, consigliera comunale del Partito democratico a Milano, ha denunciato di aver ricevuto un messaggio minaccioso mentre stava partecipando a una trasmissione televisiva. Uno spettatore ha scritto: “Sgozzate quella cagna comunista e parassita”. Sul caso indaga adesso la Digos: “È necessario fermare immediatamente ogni forma di violenza, anche verbale, sempre più diffusa nei social, soprattutto contro le donne, e pericolosamente incline a degenerare in aggressione fisica”, ha dichiarato la De Marchi.
A cura di Francesco Loiacono
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La consigliera Diana De Marchi (Facebook)
La consigliera Diana De Marchi (Facebook)

"Sgozzate quella cagna comunista e parassita". Questo il messaggio choc ricevuto dalla consigliera comunale di Milano del PdDiana De Marchi, mentre stava partecipando a un programma televisivo. L'episodio risale a lunedì ma soltanto oggi la consigliera comunale del Partito democratico ha deciso di renderlo noto, scrivendone sulla propria pagina Facebook. La De Marchi, che presiede la commissione Pari opportunità e diritti civili, ha spiegato che stava partecipando a una trasmissione televisiva su Telenova (un'emittente locale lombarda) in cui si stava discutendo del possibile processo al ministro dell'Interno Matteo Salvini per il caso della nave Diciotti. A un certo punto la conduttrice, la giornalista Adriana Santacroce, ha ricevuto il grave messaggio contro la consigliera sul quale adesso sta indagando la Digos.

È necessario fermare ogni forma di violenza, anche verbale

"Dopo averci riflettuto a lungo ho deciso di denunciare anche pubblicamente la cosa, perché è necessario fermare immediatamente ogni forma di violenza, anche verbale, sempre più diffusa nei social, soprattutto contro le donne, e pericolosamente incline a degenerare in aggressione fisica – ha scritto la consigliera De Marchi su Facebook – In questo momento storico, e lo dico con tristezza, sono spesso proprio i politici – ministri, parlamentari ecc. – a usare un linguaggio aggressivo, violento, a sfondo xenofobo o peggio razzista, contro le minoranze e gli avversari – ha aggiunto l'esponente dem -. Non possiamo stupirci se poi qualche mente debole o esaltata, influenzata da tale deriva verbale, cerca di passare dalle parole ai fatti. Richiamo dunque chi spesso trascende nei suoi discorsi e nei suoi messaggi a un maggior senso di responsabilità". Solidarietà alla consigliera è stata espressa dalla rete di Donne democratiche: "La violenza è anche verbale e non possiamo tollerarne nessuna forma".

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