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Milano, migliaia di medicinali rubati: denunciati 17 dipendenti di un distributore farmaceutico

Migliaia di confezioni di medicinali, tra cui anabolizzanti e farmaci ad alto costo, rubati per essere rivenduti sul mercato nero. I carabinieri del Nas di Milano hanno scoperto e denunciato 17 dipendenti infedeli di un grosso distributore farmaceutico. In totale sono state trafugate circa 3mila confezioni per un valore di mezzo milione di euro.
A cura di Simone Gorla
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Dipendenti "infedeli" di un grosso distributore farmaceutico della provincia di Milano rubavano grandi quantità di medicinali – tra cui anabolizzanti e farmaci ad alto costo – per rivenderli sul mercato nero. Avrebbero sottratto in totale oltre 3mila confezioni di diversi prodotti per un valore di circa 500mila euro. I carabinieri del Nas di Milano, con i militari di Alessandria, Torino e Cremona, hanno perquisito e denunciato a piede libero per furto aggravato 17 persone.

Anabolizzanti e farmaci costosi rubate da dipendenti infedeli: 17 denunce

I decreti di perquisizione, emessi dalla Procura di Milano e disposti dal procuratore aggiunto Laura Pedio e dal sostituto procuratore Francesca Crupi, sono il risultato di un'indagine iniziata nel mese di novembre 2019 dopo la denuncia presentata dai responsabili del deposito, che avevano scoperto grossi ammanchi di farmaci, dovuti secondo loro a furti da parte di dipendenti non identificati. Le verifiche dei carabinieri hanno permesso, grazie a un'attività di monitoraggio, di sorprendere 17 dipendenti dell'azienda mentre portavano via i medicinali.

Sei persone scoperte in flagranza di reato

Nella mattinata del 27 gennaio i carabinieri hanno colto sul fatto sei dipendenti, sorpresi in flagranza di reato mentre stavano rubando vari tipi di farmaci; durante le perquisizioni sono stati individuati alcuni dei prodotti trafugati. Un'operazione, spiega il comando dei carabinieri per la tutela della salute, che "ha consentito di disarticolare un gruppo le cui protratte attività di furto hanno non solo creato un rilevante danno economico all’azienda di cui erano dipendenti, ma, attese le modalità di successiva collocazione dei prodotti nei mercati clandestini, hanno soprattutto contribuito a sottrarre, dai canali ufficiali, i presidi medici destinati alle esigenze sanitarie dei cittadini".

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