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Milano: metro Lilla, caccia agli sponsor

Pubblicato il bando per le operazioni di naming: le aziende potranno dare il loro nome a una o più fermate. A breve l’avviso pubblico anche per le altre linee della metropolitana.
A cura di Francesco Loiacono
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 La linea 5 della metropolitana milanese, la Lilla, è a caccia di sponsor privati che vogliano affiancare il proprio nome a quello delle fermate. Il consorzio che gestisce l’ultima nata tra le metro cittadine ha indetto un avviso pubblico per l’operazione di naming, termine tecnico di una pratica di marketing diffusa in Europa e che in Italia è stata già sperimentata a Roma Termini da Vodafone. I soggetti privati che manifesteranno il proprio interesse potranno scegliere se dare il nome della loro azienda a una o più stazioni della metro, personalizzarle con il proprio logo o anche rinominare l’intera linea. Sulla lilla sono al momento operative nove fermate, lungo la tratta che va da Bignami a Garibaldi. Entro il 2015 è previsto il completamento della linea, con 10 nuove stazioni: cinque, tra cui Lotto e San Siro stadio (capolinea) apriranno in tempo per l’Expo, altre cinque a fine ottobre. In totale saranno dunque 19 le fermate che potranno essere contese dalle aziende.

Si cercano sponsor per la metro milanese

La decisione di cercare finanziamenti privati con le sponsorizzazioni per rimpolpare i bilanci del trasporto pubblico locale è stata presa dal Comune di Milano lo scorso luglio. Anche Atm, azienda di trasporti milanesi che gestisce le altre tre linee della metro, si era detta inizialmente interessata all’iniziativa, salvo poi denunciare, per voce del suo presidente Bruno Rota, uno scarso interesse da parte dei privati. Il bando per le altre linee della metro dovrebbe comunque essere pronto a breve, anche se l’iniziativa del Consorzio metro 5 potrebbe rubare una fetta di potenziali clienti. Le manifestazioni di interesse dovranno pervenire entro il 27 ottobre. Dopo tale data saranno passate al vaglio del Comune e, se approvate, le operazioni di naming partiranno tra la fine dell’anno e l’inizio del 2015. Gli introiti saranno ripartiti tra il Comune, a cui andranno la maggior parte delle risorse, e i privati impegnati nella realizzazione della metro.

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