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Milano, madre fa prostituire la figlia per avere soldi da giocare alle slot: arrestata

Una figlia di 22 anni costretta a prostituirsi dalla madre per soddisfare il vizio del gioco d’azzardo della donna, e una figlia di soli 12 anni vittima di violenze fisiche e mentali. La vicenda è emersa nel Milanese grazie alla più piccola delle due che ha raccontato il tutto alla propria insegnante: la donna, una 52enne, è stata arrestata.
A cura di Chiara Ammendola
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Veniva costantemente picchiata, maltrattata e insultata, costretta a subire aggressioni fisiche e verbali così violente da indurla anche a pensare al suicidio. Protagonista una ragazzina di soli 12 anni che per anno ha subito le angherie della madre, una 52enne, che dopo mesi di indagini è stata arrestata dai carabinieri a Vigentino, nel Milanese. Una storia che ha scioccato l'intera comunità che fatica a credere a quanto scoperto dai carabinieri. Tutto è iniziato nel luglio del 2018 quando la 12enne al termine di un incontro a scuola con i carabinieri, incentrato sul bullismo, ha chiesto alla propria insegnante se anche la prostituzione fosse un atto di questo tipo, e se fosse un reato o meno. Una domanda che ha insospettito la professoressa che si è rivolta ai militari che a loro volta hanno dato il via alle indagini.

La donna in un'occasione avrebbe stretto un filo elettrico al collo della figlia 12enne

Indagini che hanno così portato alla luce un quadro familiare allarmante: grazie pedinamenti e microfoni posizionati nei pressi dell'abitazione, è emerso che la ragazzina viveva con la madre e senza il padre, che viveva a Milano, e una sorella di 22 anni, figlia di un primo compagno della mamma. Proprio la sorella maggiore era costretta da anni dalla stessa madre a prostituirsi in un night club, così da portare a casa i soldi utili al sostentamento delle tre e a nutrire il vizio del gioco della donna che era solita frequentare le sale slot del quartiere. Una situazione di degrado umano aggravata dalle angherie e violenze che la 12enne era costretta a subire: secondo quanto dichiarato dai carabinieri la piccola era costretta tutti i giorni a svolgere le mansioni domestiche, a trasportare le casse d'acqua e altri pesi. Subiva quotidianamente insulti, urla e botte. In un'occasione la mamma avrebbe anche usato sulla figlia un filo elettrico: "Solo così mi obbedisce, si inginocchia e mi dice di smetterla". Ora la 12enne è stata portata in una comunità protetta mentre la madre che si trova ora nel carcere di San Vittore dovrà difendersi dalle accuse di maltrattamenti in famiglia, favoreggiamento e sfruttamento della prostituzione.

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