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Milano, madre entra in una scuola elementare e picchia una maestra davanti ai bambini

L’episodio in una scuola elementare della periferia di Milano: la donna ha picchiato la maestra in classe, davanti ai bambini, per un presunto graffio che la stessa avrebbe provocato al figlio tempo prima. Ma secondo l’istituto, sarebbe stato proprio il bambino, durante un litigio con un compagno, ad essersi graffiato mentre la maestra cercava di dividerli.
A cura di Giuseppe Cozzolino
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(Foto di repertorio)
(Foto di repertorio)

Ancora un episodio di violenza all'interno di una scuola. Stavolta la protagonista è la madre di un ragazzino iscritto ad una scuola elementare della periferia di Milano, che ha aggredito un'insegnante davanti ai bambini stessi. A scatenare il raptus della donna, dei graffi sul braccio del proprio figlio che però sarebbero stati in realtà un "residuo" di una colluttazione avvenuta proprio tra il bambino ed un coetaneo.

La vicenda, ricostruita da "il Giorno", sarebbe iniziata una settimana fa, quando il bambino sarebbe tornato a casa con un graffio sul braccio. Graffio che il bambino di otto anni avrebbe riportato proprio a scuola, a causa della docente che, secondo la versione della madre, "durante un'ora di supplenza nella classe, lo ha stretto per un braccio e lo ha graffiato".

E così ieri, venerdì 18 maggio, la donna si è presentata nella scuola elementare frequentata dal figlio, fingendo di dover avere un colloquio con la docente. Ma a quel punto, è andata dritta nell'aula in cui stava insegnando la donna, picchiandola davanti agli sguardi attoniti dei bambini. Dalle botte si è passati poi alle vie legali: la madre del bambino avrebbe sporto denuncia contro l'insegnante, che a sua volte sembra pronta a fare altrettanto. Anche perché la versione della docente, per quanto riguarda il graffio del bimbo, è differente. Il bambino, infatti, che soffre di un disturbo oppositivo-provocatorio, si stava azzuffando con un compagno, e l'insegnante sarebbe intervenuta per separarli. Nel farlo, il bambino avrebbe provato anche a morderla e prenderla calci, graffiandosi nella concitazione.

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