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Milano, lockdown in una casa popolare invasa dalla muffa: “Aler non interviene, mi sto ammalando”

Chiusi per mesi in una casa invasa dalla muffa. È l’esperienza da incubo di Viviana e della sua famiglia, storici inquilini di Aler, l’azienda che gestisce le case popolari per Regione Lombardia. Due anni fa, quando l’alloggio in cui vivevano è stato messo in vendita, hanno avuto la possibilità di trasferirsi in una villetta nel Borgo Pirelli, un ex quartiere operaio alla periferia nord di Milano. Ma in pochi mesi la casa si è riempita di umidità ed è diventata invivibile. La muffa ha attaccato pareti, pavimenti, mobili, oggetti e documenti. “Ho mandato una lettera del mio medico ad Aler, mi sto ammalando. Mi hanno detto che la casa è vecchia e devo pensarci io”, denuncia l’inquilina a Fanpage.it.
A cura di Simone Gorla
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"Quando io ho visto la casa era tutta bianca, con le finestre nuove, il giardino… Ho detto “va che bellezza”. Ma dopo neanche un anno è saltata fuori tutta l’umidità. A novembre è uscita la muffa in tutte le pareti, dappertutto". Viviana Gulmini e la sua famiglia sono inquilini storici di Aler, l'azienda che gestisce le case popolari per Regione Lombardia. Due anni fa, quando l'alloggio in cui vivevano è stato messo in vendita, hanno avuto la possibilità di trasferirsi in una villetta nello storico Borgo Pirelli, un ex quartiere operaio alla periferia nord di Milano. Ma in pochi mesi la casa si è riempita di muffa ed è diventata invivibile. Nonostante le sue richieste, la situazione non è stata risolta e la famiglia ha trascorso l'intero periodo del lockdown in un ambiente malsano. 

Casa Aler invasa dalla muffa: l'appello di Viviana

"Prima abitavo in via Sibelius, vicino a viale Fulvio Testi. Era dal 1973 che abitavamo lì", racconta Viviana a Fanpage.it. "Poi è venuta fuori la storia che Aler doveva vendere le case in via Sibelius. Io non potevo permettermi di comprarla. Mi hanno fatto vedere questa qui al computer, mi hanno detto ‘guarda è una sciccheria'. Ma poi si è riempita di muffa".

La muffa ha attaccato soprattutto una camera da letto, riempiendo completamente le pareti. Una scena quasi da film horror. Mobili nuovi, indumenti, documenti e perfino il materasso del letto si sono progressivamente ammuffiti. Ma anche in bagno, nell'ingresso e in un'altra camera sono comparse enormi macchie. La causa di tutto questo è probabilmente la vecchia struttura, con il tetto rovinato e infiltrazioni d'acqua. Per provare a tamponare la situazione, Viviana e sua figlia hanno grattato tutti i muri e li hanno lavati con la candeggina, nel tentativo di rendere l'ambiente meno malsano. "Adesso c’è tutto ammassato perché se lascio i mobili attaccati al muro prendono di nuovo odore", ha spiegato durante la visita. "Devo buttare via l’armadio che è nuovo, ha un anno di vita. Mi si è sfondato per l'umidità. Anche l’asse da stiro, se la appoggio al muro si ammuffisce".

Aler non interviene: La casa è vecchia, fate voi i lavori

In queste condizioni Viviana ha cominciato anche a sentirsi poco bene. "Ho mandato una lettera del mio medico all'Aler, che chiedeva una bonifica ambientale perché in tutta quella muffa mi erano venuti problemi respiratori. Io non ho vergogna a dirlo, è da dicembre che dormo sul divano. Mi alzo la mattina tutta storta, ma non fa niente, almeno non respiro quest’aria. Ho il rifiuto io di questa casa, il rifiuto".

Com’è andata quando ha segnalato ad Aler questo problema? "Ho chiamato subito, ho mandato un sacco di e-mail, sono andata in via Salemi diverse volte. È uscito il geometra la prima volta e mi ha detto: ‘Noi non possiamo fare niente. queste case sono vecchie, non hanno il cappotto, dentro ci devi pensare te'". Viviana però non ci sta. "Io dall’Aler esigo, per legge, un cambio alloggio immediato".

Problemi di manutenzione: la situazione di Aler Milano

“In un contesto storico come Borgo Pirelli vengono assegnate delle case che a poche settimane di distanza si trovano con i muri totalmente ammuffiti”, commenta il consigliere regionale Nicola Di Marco, che da febbraio 2019 ha iniziato a raccogliere segnalazioni da parte degli inquilini delle case popolari sulle situazioni problematiche nei vari stabili. “Il filo conduttore che unisce tutte le richieste di aiuto è l’incuria di Aler Milano, da cui nascono disagi per la cittadinanza e situazioni di tensione sociale e degrado. Tutto questo nasce da una mancanza di visione e investimenti. Da anni si investe troppo poco nella manutenzione degli stabili”.

“Nella relazione finale della commissione d’inchiesta su Aler della passata legislatura – ricorda Di Marco – si legge come il fabbisogno di manutenzione di questi stabili ammonti a oltre un miliardo di euro, quindi a nostro avviso a fronte di cifre così alte si è lasciata da parte la cura degli alloggi. Chiediamo che si inizi a fare subito piani concreti e realistici".

Borgo Pirelli, l'ex villaggio operaio oggi è da riqualificare

Borgo Pirelli è uno storico quartiere milanese di edilizia popolare. Una trentina di villette con giardino al Segnanino, non lontano dalla Bicocca. In origine era un villaggio operaio per i dipendenti della Pirelli, costruito negli anni Venti e gestito dall'Istituto Case Popolari. A un secolo di distanza le abitazioni sono ormai rovinate e hanno grossi problemi strutturali, tra infiltrazioni d’acqua, tetti e cantine a pezzi, residui di amianto. “La riqualificazione del Borgo Pirelli nella sua totalità passa necessariamente dalla valorizzazione dell'intero quartiere attraverso il partenariato pubblico-privato”, ha annunciato a febbraio l'assessore alle Politiche sociali, abitative e Disabilità della Regione Lombardia, Stefano Bolognini. Poi è arrivata l’emergenza Covid-19 e per ora il progetto è rimasto sulla carta.

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