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Milano, le sardine contro il congresso della Lega: “Cambio nome per non pagare i 49 milioni”

Le sardine di Milano tornano in piazza. Per oggi, 21 dicembre, a partire dalle 10 all’ingresso del Parco Nord di Bruzzano, vicino all’hotel “Da Vinci”, dove è in programma il congresso della Lega con cui il partito si trasformerà in movimento nazionale. “Porteremo in piazza 49 sardine – dicono gli organizzatori – per ricordare i 49 milioni di euro che la Lega deve restituire”.
A cura di Nico Falco
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Dopo il primo incontro in piazza agli inizi di dicembre, sotto la pioggia, le sardine di Milano tornano in strada oggi, 21 dicembre, con un nuovo flash mob, portando all'ingresso del Parco Nord di via Martinazzoli, nel quartiere Bruzzano, "49 sardine". Il riferimento, evidente, è ai 49 milioni di euro che la Lega deve restituire. L'appuntamento è per le ore 10, a poche centinaia di metri dall'hotel "Da Vinci", di via Senigallia, dove è invece in corso il congresso con cui la Lega rende definitivo il suo passaggio da Lega Nord, trasformandosi in movimento nazionale.

"La Cassazione – dicono dal collettivo milanese – si è pronunciata in merito al processo relativo ai rimborsi elettorali del partito ed ha confermato la confisca dei 49 milioni sottratti allo Stato. Questo cambio di nome e statuto bloccherà la restituzione di quanto indebitamente incassato". Durante l'iniziativa, fanno sapere i promotori del flash mob, verrà avviata anche una raccolta di indumenti e coperte.

"Vogliamo ricordare con un flash mob i 49 milioni di euro che la Lega deve restituire – annunciano gli organizzatori – mentre loro saranno dentro un hotel a danno degli italiani, noi saremo in piazza, e porteremo 49 sardine per ricordare agli abitanti di Milano e dell'Italia che dissentiamo e che un partito che si dichiara sovranista dovrebbe comportarsi esattamente all'opposto e rispettare lo Stato e i suoi abitanti. Durante il flash mob sarà lanciata una campagna di raccolta di indumenti e coperte per i tanti che, grazie ai decreti sicurezza voluti proprio dalla Lega, ora sono costretti a vivere in mezzo alla strada".

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