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Milano, la protesta di Sala: “Agli 8mila comuni italiani gli stessi soldi di Alitalia, non esiste”

“Va bene tutto, però non possiamo immaginare di dare tre miliardi ad Alitalia a fondo perduto e la stessa cifra a 8mila comuni”. Il sindaco di Milano, Giuseppe Sala, ha annunciato che intende fare una “battaglia a oltranza” sul tema delle risorse riservate ai sindaci per affrontare l’emergenza. “Perché il Governo si può indebitare e una città come Milano no? Mi devono convincere”.
A cura di Simone Gorla
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I tre miliardi di euro stanziati dal governo per gli 8mila comuni italiani sono una cifra che "non va bene, non esiste". Lo ha dichiarato il sindaco di Milano, Giuseppe Sala, spiegando che "soprattutto ai noi sindaci fa anche un po' arrabbiare l'idea che la stessa cifra viene data ad Alitalia". Intervistato ai microfoni di Rtl 102.5, il primo cittadino di Milano si è detto pronto a una "battaglia a oltranza".

Il sindaco: Tre miliardi a fondo perduto ad Alitalia e comuni indebitati

"Va bene tutto, però non possiamo immaginare di dare tre miliardi ad Alitalia a fondo perduto, perché questa è la storia di Alitalia, e tre miliardi a 8mila comuni e sindaci", ha proseguito Sala, ricordando poi le spese della città di Milano: "Con questa cifra per esempio a Milano dobbiamo far andare la metropolitana al 20 per cento del servizio con costi pieni, dobbiamo tenere la città a posto e pulita, dobbiamo fare politiche di welfare ancora più intense di prima".

"Perché l'Italia può fare debito e Milano no?"

La richiesta di Sala è di permettere ai comuni di indebitarsi per sostenere le spese necessarie ad affrontare l'emergenza. "Il Governo sta facendo delle azioni giuste per sostenere il tessuto sociale italiano, si sta indebitando con l'autorizzazione dell'Europa. Ora, siccome a Milano non voglio tagliare una riga di servizi e anzi sostenere la città, perché il Governo può indebitare uno Stato e una città come Milano no? Mi devono convincere". Il governo, ha aggiunto, "si indebita in una situazione debitoria che tutti noi sappiamo, gravissima, io ho preso il Comune di Milano con un debito di 3,9 miliardi all'inizio del mio mandato, siamo entrati nella pandemia con un debito da 3,3 miliardi. Qui tre miliardi sono sostenibili: abbiamo partecipazioni in A2A, in SEA, abbiamo immobili da vendere, quindi è niente dal punto di vista finanziario".

Il sindaco ha ricordato l'acquisizione del ‘Quarto Stato' un secolo fa

“Per noi il lavoro se non è tutto è moltissimo, perché il lavoro è ciò che ha guidato la nostra storia è che ci garantirà di proiettarci in un futuro anche migliore. Noi chiediamo ai nostri cittadini di credere nel lavoro, di sentire il lavoro come un dovere e cercheremo di fare di tutto per procurare lavoro a tutti”, ha detto Sala nel suo quotidiano videomessaggio ai cittadini, registrato a Palazzo Marino e al Museo del Novecento di piazza Duomo che ospita la collezione delle opere d'arte donate e acquistate dal Comune di Milano tra le quali spicca il ‘Quarto Stato', celebre quadro di Giuseppe Pelizza Da Volpedo dedicato al lavoro. Il sindaco ne ha narrato l'acquisizione da parte del Comune esattamente un secolo fa, il 20 maggio 1920.

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