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Milano, la Maestà Sofferente: fa discutere l’enorme installazione in Duomo

Una donna nuda trafitta da frecce, modellata sulla silhouette della storica poltrona Up 5&6 disegnata da Gaetano Pesce cinquant’anni fa, e ora ripensata dall’artista per trasmettere un messaggio chiaro: denunciare la violenza che le donne sono ancora costrette a subire nella nostra società. Ma non a tutti è piaciuta l’opera, difesa però dal sindaco Beppe Sala.
A cura di Valerio Renzi
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Sta facendo discutere la Donna Trafitta, come è stata già ribattezzata la Maestà Sofferente, l'enorme installazione dell'artista Gaetano Pesce, posizionata in piazza Duomo nell'ambito del programma del Fuorisalone. Il salotto di Milano è stato invaso letteralmente dall'enorme corpo femminile trafitto metaforicamente da centinaia di frecce, a rappresentare la violenza contro le donne. Il corpo è modellata sulla silhouette della storica poltrona Up 5&6 disegnata da Gaetano Pesce nel 1969 e diventata da quel momento una vera e propria icona che oggi, cinquant'anni dopo, torna a una nuova vita con l'intento di trasmettere un messaggio a chi se la trova di fronte. Ma a non tutti ha convinto l'esposizione della nudità, per quanto edulcorata nelle forme, proprio lì di fronte al Duomo: pensare che il progetto originale avrebbe dovuto contenere anche l'esposizione di insulti sessisti per rafforzare il messaggio, ma gli sponsor hanno detto no.

Bene allora leggere le parole dello stesso Pesce, che così ha raccontato la sua Maesta Sofferente al Corriere della Sera:

Il design in genere cura la bellezza astratta, i buoni materiali . Ma può avere anche una componente religiosa, politica o filosofica. Così fa un salto in avanti e diventa arte. Le frecce trafiggono il corpo, un riferimento a San Sebastiano. Avevamo immaginato di appendervi cartellini con gli insulti che le donne ricevono, tradotti in varie lingue. Ma lo sponsor ci ha chiesto di toglierli, pena la perdita dei contributi. Le teste di belva invece rappresentano gli uomini che si macchiano di violenze.

Milanesi divisi tra chi ha apprezzato contenuto e forma dell'opera, e a chi invece non è piaciuta. Tra i primi il sindaco di Milano Giuseppe Sala che ha dichiarato: "A me non dispiace affatto, mi sembra un messaggio contemporaneo". Sempre nell'ambito della Design Week in Duomo è spuntato un bosco di ulivi secolari. Per l'iniziativa "The green life" organizzata dalla Rinascente, che ha fatto posizionare sedici olivi secolari in corso Vittorio Emanuele, proprio davanti gli storici grandi magazzini, un boschetto dove fermarsi a riposare, una presenza straniante proprio lì nel cuore frenetico della città.

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