Milano, la “copia” della Madonnina sarà ospitata all’interno del Duomo
Si è chiuso il "caso" sulla collocazione della copia della Madonnina promessa ai milanesi per Expo 2015. Il calco della più celebre statua che svetta dall'alto del Duomo sarà posto all'interno della stessa Cattedrale, in uno spazio che verrà allestito per l'occasione. A mettere la parola fine sulla "querelle" tra il Comune di Milano e la Veneranda fabbrica del Duomo è stato il direttore di quest'ultima, Gianni Baratta. Dopo aver giudicato "inaccettabile" la proposta di Palazzo Marino – che aveva individuato per la collocazione lo slargo tra piazza Fontana e piazza Beccaria – e di fronte al rifiuto da parte del Comune di installare il calco in piazzetta Reale, Baratta ha affermato: "Il consiglio di amministrazione ha preso la sua decisione".
Veneranda fabbrica contro Palazzo Marino
Sarà sempre il Duomo, dunque, a ospitare le due statue. Definitivamente tramontata l'ipotesi di allestire per il calco della Madonnina uno spazio davanti a Palazzo Reale. La Soprintendenza e l'assessore comunale alla Cultura, Filippo Del Corno, hanno spiegato la propria contrarietà al progetto: "La struttura che ospiterebbe la statua, per quanto bella e curata, romperebbe il fronte architettonico di Palazzo Reale", ha detto l'assessore, che ha poi spiegato che "esistono problemi legati all’accessibilità a uno spazio espositivo" importante: alle mostre allestite a Palazzo Reale il Comune conta di ospitare almeno 50mila visitatori a settimana. D'altra parte, lo spazio offerto da Palazzo Marino alla Veneranda fabbrica è stato giudicato "non idoneo, una sorta di grande incrocio, passano i tram, c’è un parcheggio, è una situazione non accettabile per una statua dal fortissimo valore simbolico ed emozionale per chi vive o visita questa città". L'ideatore del progetto di collocazione della copia della Madonnina di fronte a Palazzo Reale, Giorgio Cioni, non demorde. Anche il Comune, d'altronde, è pronto a studiare altri luoghi dove collocare il calco della Madonnina. Ma le parole del direttore Baratta sembrano aver messo fine al dibattito: "Abbiamo preso la nostra decisione senza alcuna polemica. Quello è territorio del Comune e noi non entriamo in casa d’altri a dire cosa devono fare", ha concluso.