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Milano, l’ex-rossonero Robinho condannato a 9 anni di carcere per violenza sessuale

L’ex-attaccante del Milan è stato condannato per violenza sessuale su una ragazza albanese, all’epoca ventiduenne, in una discoteca meneghina nel gennaio 2013. Attualmente gioca nell’Atletico Mineiro in Brasile.
A cura di Giuseppe Cozzolino
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Robson de Souza Santos, meglio conosciuto come Robinho, è stato condannato dalla nona sezione del Tribunale di Milano a nove anni di carcere per violenza sessuale ai danni di una ragazza albanese, all'epoca dei fatti ventiduenne, avvenuta in una discoteca di Milano il 22 gennaio 2013. Secondo la ricostruzione delle indagini, la violenza fu consumata assieme ad altre cinque persone nel guardaroba del locale. Il Tribunale ha anche disposto sessantamila euro di risarcimento per la vittima.

Stando a quanto emerge dal capo di imputazione, la vittima "aveva ingerito sostanze alcoliche" offerte da Robinho ed altri amici "con modalità insidiose e fraudolente", con l'unico scopo di "renderla incosciente ed incapace a opporsi". A quel punto sarebbe stata trascinata nel guardaroba del locale e qui costretta a subire "molteplici rapporti sessuali" sia da parte del calciatore sia dai suoi amici, che l'avrebbero violentata "contemporaneamente e consecutivamente".

Robinho, che all'epoca giocava nel Milan da cui sarebbe andato via nell'estate 2014 dopo 144 presenze e 32 reti, vincendo anche uno Scudetto ed una Supercoppa italiana nel 2011, attualmente si trova in Brasile, dove gioca per l'Atletico Mineiro, club di Belo Horizonte. Ma il calciatore potrebbe essere estradato dal paese carioca e scontare la pena in Italia, situazione prevista dai trattati internazionali.

Perché Robinho può essere estradato

Secondo i trattati internazionali, infatti, una persona condannata in un altro stato può essere estradato dal Brasile soltanto se questa è stata condannata per un reato esistente nel codice penale brasiliano e condannata ad una pena da esso prevista. E questo sembrerebbe proprio il caso di Robinho, giacché anche in Brasile esiste sia il reato di violenza sessuale sia la condanna al carcere. Tra l'altro, il calciatore brasiliano non è nuovo a queste accuse: il 28 gennaio 2009, quando militava nel Manchester City, era stato già arrestato una prima volta con l'accusa di violenza sessuale verso una diciottenne di Leeds avvenuta, stando a quanto dichiarò la ragazza, in un night club di Londra il 14 gennaio precedente. Tuttavia, in quel caso Robinho fu prima rilasciato dietro il pagamento di una cauzione, e poi fu completamente scagionato dalle accuse nel mese di aprile dello stesso anno. In quel caso, comunque, il brasiliano negò ogni accostamento. Tuttavia, l'anno successivo fu ceduto prima al Santos e poi da lì passò al Milan, dove restò quattro anni prima di volare in Cina e da lì tornare in Brasile. Nel "mezzo", la violenza sessuale che il Tribunale di Milano, oggi, ha sancito per certa, condannando il brasiliano al carcere.

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