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Milano, l’assessore Majorino propone una sala matrimoni per le coppie di fatto

In occasione della giornata internazionale contro l’omofobia, l’assessore alle Politiche sociali di Milano, Pierfrancesco Majorino, ha proposto di istituire una sala dove celebrare le unioni di fatto, come se fossero matrimoni.
A cura di Francesco Loiacono
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In occasione della giornata internazionale contro l’omofobia, che si celebra ogni anno il 17 maggio, l'assessore alle Politiche sociali del Comune di Milano Pierfrancesco Majorino ha lanciato una proposta dalla sua pagina Facebook che riguarda tutte le coppie di fatto: "Sono convinto che oltre alla stanza dove si registrano le Unioni civili a Milano avremmo bisogno di un luogo pubblico dove poter celebrare le Unioni in questione. Ma come, tipo un matrimonio? Sì". L'utilizzo del termine "matrimonio" è stato intenzionale, quasi una provocazione. Che potrebbe non piacere all'ala cattolica del suo partito ma ha già suscitato reazioni anche da altri parti: a chiedere maggior chiarezza è stato anche il presidente di Arcigay Milano, Marco Mori: "Se si tratta delle unioni civili in discussione in Parlamento, condivido. Se si tratta di celebrare le registrazioni sul Registro che è stato gloriosamente approvato quella notte di luglio di 3 anni fa, un po’ meno. Si rischia di confondere i piani e celebrare qualcosa di diverso, dando l’idea che è possibile qualcosa che ancora non è possibile".

De Corato minaccia di ricorrere al prefetto

Iscriversi al registro delle coppie di fatto di Palazzo Marino è difatti una procedura al momento puramente formale. Tra la fine del 2014 e l'inizio del 2015 è poi andata in scena una vera e propria battaglia tra i sindaci di alcune città e il ministro dell'Interno Angelino Alfano sulla registrazione all'anagrafe dei matrimoni omosessuali celebrati all'estero. Registrazioni che a Milano sono state annullate a livello legale da un atto del prefetto Tronca, su disposizione di Alfano. Il consigliere di Fratelli d'Italia Riccardo De Corato minaccia di ricorrere di nuovo al prefetto "se il sindaco dovesse celebrare nozze gay". La questione è insomma molto delicata, e in assenza di una normativa a livello nazionale molti hanno interpretato le parole di Majorino come una sorta di spot elettorale in vista delle primarie del Pd per il candidato a sindaco di Milano, che dovrebbero essere celebrate verso la fine dell'anno. L'assessore, però, rilancia: dopo le affermazioni di De Corato lunedì ha scritto sulla sua pagina Facebook: "Leggo che De Corato risponde alla mia proposta di celebrare in un modo bello l'iscrizione al Registro delle Unioni civili (destinando un luogo che permetta alle coppie di festeggiare come avviene per i matrimoni) dicendo di voler andare dal Prefetto. È un invito, a nozze, ad insistere, il suo".

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