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Milano, inquilino di case popolari denuncia le occupazioni: gli incendiano la porta

Grave atto intimidatorio ai danni di un inquilino di una casa popolare in via Alex Visconti, al quartiere Gallaratese di Milano. Nella notte ignoti hanno incendiato la porta della sua abitazione, causando l’intossicazione dell’inquilino e di sua moglie. L’uomo in passato ha sempre segnalato situazioni di illegalità e disagio nel quartiere.
A cura di Francesco Loiacono
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Un grave atto intimidatorio è stato denunciato dall'assessore alla Casa del Comune di Milano, Daniela Benelli. Un inquilino "modello" di una casa popolare in via Alex Visconti, nel quartiere Gallaratese, è stato vittima di una vera e propria ritorsione, dovuta forse alla sua attività nel segnalare situazioni di illegalità e disagio nel quartiere: "Una bottiglia di benzina è stata fatta esplodere davanti alla porta del suo appartamento alle 4 di questa mattina, danneggiando le parti comuni e causando l’intossicazione dell’inquilino e di sua moglie", ha scritto la Benelli in una nota ufficiale. L'assessore ha naturalmente condannato il "fatto gravissimo", esprimendo "il massimo sdegno per questo episodio" e manifestando "la solidarietà mia e di tutta la Giunta per la famiglia".

L'inquilino ha deciso di restare nella sua abitazione senza piegarsi al ricatto

Le case popolari nelle quali l'inquilino abita fanno parte del lotto di proprietà del Comune, gestito da Mm. I tecnici della partecipata del Comune sono intervenuti per sostituire la porta e ripristinare gli impianti danneggiati, mentre nei prossimi giorni verranno completate le opere sulle parti comuni del palazzo danneggiate dai responsabili della ritorsione. Per individuarli sono al lavoro le forze dell'ordine insieme al gruppo tutela del patrimonio di Mm. Secondo quanto riferito dall'assessore Benelli si tratterebbe comunque di una situazione "già ben nota".

L'inquilino oggetto della ritorsione, intanto, ha mostrato ancora una volta il suo senso del dovere e di civiltà, al limite dello stoicismo, decidendo di restare nella sua abitazione e rifiutando un altro alloggio che gli era stato messo a disposizione da Palazzo Marino. Un segno forte per dimostrare di non volersi piegare ad alcun ricatto: la speranza è che serva da sprone per tutti gli altri cittadini onesti per denunciare situazioni al limite della legalità: nell'orbita delle case popolari, purtroppo, gravita anche il mondo della criminalità organizzata.

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