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Milano, in piazzale Baiamonti vince il cemento: sì alla “piramide” al posto del giardino condiviso

Le proteste di residenti e ambientalisti, le firme raccolte e i presidi di fronte a Palazzo Marino non sono bastati. È arrivato ieri sera il via libera del Consiglio comunale milanese alla piramide bis nell’area dell’ex distributore Tamoil di piazzale Baiamonti, di fronte alla prima piramide di viale Pasubio che ospita la Fondazione Feltrinelli e gli uffici di Microsoft Italia. I comitati chiedevano di sostituire il progetto della nuova struttura con alberi e un giardini condiviso.
A cura di Simone Gorla
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Via libera alla piramide bis nell’area dell'ex distributore Tamoil di piazzale Baiamonti a Milano, di fronte alla prima piramide edificata in viale Pasubio che ospita la Fondazione Feltrinelli e gli uffici di Microsoft Italia. A nulla sono servite le proteste, le 1200 firme raccolte dai residenti del quartiere, il mailbombing all'indirizzo dei consiglieri comunali e il presidio in piazza durante il dibattito in aula a Palazzo Marino. Alla fine sono stati 23 i voti favorevoli alla bocciatura dell’emendamento avanzato dal consigliere Pd Carlo Monguzzi, che aveva proposto di sostituire con alberi la mini piramide prevista dal progetto degli studi di architettura Herzog & de Meuron.

Delusi ambientalisti e residenti del quartiere

"Noi dobbiamo dare un segnale importante, che è meno cemento più alberi – ha commentato Monguzzi al termine della votazione -. Avevamo l’occasione di passare alla storia come quelli che hanno spezzato una piramide di cemento in due e che hanno piantato alberi nell’altra metà". Oltre al primo firmatario dell’emendamento, nella maggioranza soltanto la consigliera Pd Milly Moratti ha votato contro la realizzazione della mini piramide, mentre si è astenuto il collega Alessandro Giungi.

Uno striscione di protesta contro la cementificazione dell'area.
Uno striscione di protesta contro la cementificazione dell'area.

La zona dell'ex Tamoil è stata recintata pochi giorni fa con cancelli e catene, dopo la manifestazione di Fridays for future, durante la quale sull’area, di proprietà comunale, era stato piantato simbolicamente un acero per chiedere di difendere il verde pubblico. I residenti della zona da un paio di anni hanno creato un giardino "condiviso", curandone gli spazi, e hanno raccolto oltre mille firme per opporsi a quella che ritengono un'inutile cementificazione della zona.

Opposizione all'attacco: Occasione persa

L’opposizione si è schierata in modo compatto contro il parere della giunta di proseguire con il progetto Herzog: hanno votato no infatti il consigliere forzista Alessandro De Chirico, i membri della Lega e tutto il Movimento Cinque Stelle. "Questa è un’occasione di piantare alberi in città. – ha dichiarato la consigliera M5S Patrizia Bedori – Quando c’è la partecipazione congiunta dei cittadini, dei comitati e dei ragazzi di Fridays for Future che probabilmente faranno un intervento in quell’area per dare un segnale all’amministrazione significa che è una tematica importante, bisogna semplicemente ascoltarli e non solo in periodo di elezioni. Abbiamo bisogno di verde in città, ogni occasione è persa per sempre". Unico contrario nei banchi dell'opposizione è stato il consigliere azzurro Luigi Amicone.

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