Milano, in arrivo il primo sciopero dei mezzi in pieno periodo Expo: previsti disagi
Disagi in vista a Milano per un nuovo sciopero del trasporto pubblico, il primo da quando in città è iniziato l'Expo 2015. A quasi due settimane dall'ultima agitazione, che la mattina di martedì 28 aprile ha bloccato tutte le linee della metro, venerdì 15 maggio toccherà ai lavoratori che aderiscono all’organizzazione sindacale Usb Lavoro privato incrociare le braccia. Lo sciopero, proclamato a livello nazionale, durerà 24 ore, con modalità che variano da città a città. A Milano, secondo quanto comunica l'Azienda trasporti milanese, l’agitazione è prevista dalle ore 8.45 alle 15 e dalle 18 fino al termine del servizio. In quelle fasce orarie saranno pertanto possibili disagi nella circolazione della metropolitana e dei mezzi di superficie, amplificati anche dall'afflusso di visitatori per l'Esposizione universale.
Sciopero contro Jobs act e privatizzazioni
L'Unione sindacale di base sul proprio sito afferma che lo sciopero proclamato venerdì è contro "i provvedimenti del Jobs Act, i continui innalzamenti dell'età pensionabile, le privatizzazioni selvagge che dirottano capitali pubblici verso soggetti privati, le pesanti discriminazioni imposte dal Testo Unico sulla Rappresentanza e le pesanti penalizzazioni di un contratto fermo da ben 8 anni". L'agitazione arriva proprio alla ripresa delle trattative sul contratto collettivo nazionale di categoria tra le associazioni datoriali e le principali sigle sindacali, trattative dalle quali per l'Usb "si preannunciano lacrime e sangue per gli autoferrotranvieri". Anche per questo motivo, spiega l'Usb, "in questi giorni si moltiplicano i segnali di una forte volontà del mondo politico di giustificare un nuovo attacco al diritto dell'esercizio di sciopero dei lavoratori del Trasporto pubblico locale". Sotto accusa il ministro dei Trasporti Graziano Delrio ma anche gli "inseparabili sindacati concertativi. È il momento – spiega il sindacato – di rialzare la testa e mandare a casa chi vuole ledere i nostri diritti e la nostra dignità".