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Olimpiadi Invernali 2026

Milano, il Palasharp torna comunale: nuova vita per lo storico palazzetto verso le Olimpiadi 2026

Il Palasharp torna di proprietà comunale, primo passo verso la rinascita della storica strutture al quartiere Lampugnano, che diventerà la Milano Hockey Arena per le Olimpiadi 2026. Costruito in tutta fretta dopo il crollo del palazzetto dello sport di San Siro per la nevicata eccezionale del 1985, in venticinque anni di storia ha ospitato eventi sportivi e grandi concerti, tra cui quelli di U2, Sting, Frank Sinatra, Elton John, Tina Turner, Prince, i Nirvana, Liza Minell, Paul McCartney e Bob Dylan. Dal 2011 è abbandonato e, dopo il fallimento del progetto di realizzare qui la grande moschea richiesta dai musulmani milanesi, per anni ha dato riparo a senzatetto, tossicodipendenti e sbandati in una situazione di totale degrado. Il progetto per il rinnovamento, da oltre sette milioni di euro, sarà quasi interamente a spese dei privati.
A cura di Simone Gorla
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Con 33 voti favorevoli il Consiglio comunale di Milano ha approvato l'acquisizione del Palasharp al patrimonio comunale. È il primo passo verso la rinascita dello storico palazzetto al quartiere Lampugnano che diventerà la Milano Hockey Arena per le Olimpiadi invernali 2026. La struttura ospiterà le gare di hockey femminile e parahockey durante i Giochi invernali, come previsto nel dossier di candidatura di Milano Cortina. L'investimento, di oltre sette milioni di euro, sarà quasi interamente a spese dei privati.

La storia del palazzetto nato per "colpa" della neve

La storia del palazzetto nasce, quasi per caso, da un disastro. Il 17 gennaio 1985 a causa di una nevicata eccezionale crolla la copertura del palasport di San Siro, il mega impianto da 18mila posto inaugurato nove anni prima che ospitava le gare casalinghe dell'Olimpia Milano di basket, oltre a competizioni sportive e grandi eventi. L'improvviso cedimento della struttura, provocato dal peso della neve accumulata in poche ore, lascia Milano priva di uno spazio adatto a ospitare concerti e gare. Un problema aggravato dal fatto che poche settimane dopo il disastro è in calendario i concerti degli U2 e di Sting. Per sopperire al "vuoto" logistico viene eretta rapidamente dalla famiglia Togni una tensostruttura nel quartiere Lampugnano, a malapena in grado di ospitare la metà degli spettatori previsti. L'anonimo teatro tenda viene ribattezzato PalaTrussardi, dal nome dello stilista che ne è il primo sponsor.

L'esterno del PalaTrussardi
L'esterno del PalaTrussardi

Casa dell'Olimpia Milano di basket e teatro di grandi concerti

In attesa della ricostruzione del palazzetto dello sport, eternamente rimandata, la nuova struttura rimane in piedi e continua a ospitare eventi anche negli anni seguenti, prendendo poi i nomi di PalaTucker, Palavobis e Mazdapalace.  Tra il 1986 e il 2011, anno in cui il comune sfratta il gestore e chiude i cancelli, sono centinaia i concerti e gli eventi sportivi andati in scena. Qui gioca l'Olimpia Milano di basket negli anni in cui domina incontrastata in Italia e in Europa.

Il primo grande concerto, ancora con il nome di Teatro Tenda, è quello degli U2 il 4 febbraio 1985 per una delle due tappe italiana del ‘The Unforgettable Fire Tour'. Sarà poi la volta di Frank Sinatra, il 27 settembre 1986, davanti a novemila spettatori e in diretta televisiva. Negli anni hanno calcato il palco artisti internazionali come Elton John e Tina Turner, Prince e i Nirvana, Liza Minelli e Paul McCartney, Bob Dylan e molti altri ancora.

La chiusura nel 2011 e gli anni del degrado

Dopo la chiusura del 2011, il palazzetto vive anni di totale abbandono e degrado. L'idea dell'amministrazione comunale è quella di trasformare lo spazio nella prima grande moschea cittadina, che le associazioni musulmane milanesi chiedono da tempo. Il progetto però non vede mai la luce. Nell'attesa, viene costruito un tendone più piccolo di fronte all'edificio principale, usato dalla comunità musulmana come luogo di preghiera del venerdì. L'interno del palazzetto, intanto, nel corso degli anni viene utilizzato come rifugio da senzatetto, sbandati e tossicodipendenti. Nell'area circostante, infestata dalle erbacce, non è raro trovare immondizia, vestiti, preservativi e siringhe usate.

Un'immagine del palazzetto in disuso (Foto LaPresse)
Un'immagine del palazzetto in disuso (Foto LaPresse)

Grazie alle Olimpiadi 2026 arriva ora per il palazzetto il momento della rinascita. Il progetto da 7,4 milioni di euro sarà pensato non solo per i Giochi. L'obiettivo è dare vita a uno spazio da 7 mila posti, che torni a ospitare grandi eventi e concerti.

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