Milano, il Naviglio Pavese invaso dai rifiuti: “Bomba ecologica”

Bottiglie e bicchieri di plastica, palloni, rami spezzati, alghe. Rifiuti, tanti rifiuti: tutti abbandonati nelle acque del Naviglio Pavese e di altri corsi d'acqua di Milano. Una vera e propria isola di plastica era stata segnalata alcuni giorni fa dal consigliere comunale di Forza Italia Alessandro De Chirico: e a giorni di distanza dalla sua denuncia, come documentato da un giornalista di Fanpage.it, la situazione non è affatto migliorata. I rifiuti che vengono buttati nel Naviglio e negli altri corsi d'acqua da milanesi e turisti incivili vengono trasportati dalla corrente alla periferia della città, dove si ammassano nei pressi di ponti e chiuse. Succede, ad esempio, presso la Conca Fallata, una delle chiuse che costellano il percorso del Naviglio Pavese verso il Ticino, e succede anche nel tratto in cui il Naviglio Pavese si incrocia col fiume Lambro meridionale (che a sua volta riceve le acque del fiume Olona). "A poche centinaia di metri dalla Darsena, nei pressi di Conca Fallata, c'è una vera e propria bomba ecologica che non passa inosservata", aveva commentato il consigliere De Chirico, precisando tra l'altro come proprio in quella zona nei prossimi mesi partiranno i lavori del tratto milanese della pista clicabile "VenTo" che unirà Venezia a Torino: "È questo lo spettacolo che vogliamo regalare ai turisti che percorreranno l’Alzaia del Naviglio Pavese?", ha detto De Chirico, che si è quindi chiesto come sia possibile che tutta quella spazzatura si sia accumulata lì senza che qualcuno intervenisse prima.
A Milano ogni anno si producono 35mila tonnellate di rifiuti di plastica
Anche all'altezza di via Sant'Abbondio, dove Naviglio Pavese e Lambro meridionale si incontrano, i rifiuti abbondano, tanto che si è creata una sorta di isola artificiale. La maggior parte dei rifiuti è costituita da plastica: un materiale contro cui è partita una vera e propria crociata da parte degli ambientalisti e dello stesso Comune di Milano. Il progetto "Milano plastic free", lanciato a gennaio dall'assessore al Commercio Cristina Tajani, mira a sensibilizzare esercizi commerciali e clienti ad abbandonare l'utilizzo di plastica monouso, come bicchieri, posate, piatti e sacchetti. Nel capoluogo lombardo, secondo dati Amsa, si producono ogni anno circa 35mila tonnellate di rifiuti di plastica. La maggior parte di questi, oltre il 60 per cento, viene correttamente differenziata dai milanesi (i quantitativi di plastica e metallo raccolti porta a porta sono passati da una media di 186 a 207 tonnellate alla settimana, con un incremento percentuale dell’11 per cento rispetto all'anno precedente). Ma guardando le tristi immagini del Naviglio Pavese invaso dalla plastica si capisce come ci sia ancora tanto da fare, sia sul fronte dell'utilizzo di questo materiale sia sull'educazione di cittadini e turisti.
(Ha collaborato Simone Giancristofaro)