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Milano, il Comune non riconosce la figlia di due papà: il tribunale impone la trascrizione

A Milano due papà chiedono l’intervento del Tribunale per il riconoscimento della genitorialità di entrambi. Il comune si era infatti rifiutato di trascrivere l’atto di nascita della figlia dei due uomini nata negli Stati Uniti, così come era avvenuto invece in California. “Non conta come si diventa genitori ma quanto affetto e cura si riesce a dare ai bambini”, il commento del Presidente di Rete Lenford – Avvocatura per i Diritti LGBTI, l’avvocato Miryam Camilleri.
A cura di Chiara Ammendola
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Una bambina nata negli Stati Uniti e figlia di due papà, entrambi italiani. Una storia semplice e complicata allo stesso tempo, una storia fatta di sconfitte, battaglie e conquiste. Una storia che inizia quando, dopo la nascita della piccola, Gianni Tofanelli e Andrea Simone, questi i nomi dei due papà, entrambi residenti a Milano, tornano in patria. I due hanno inizialmente trascritto presso lo Stato civile del Comune di Milano l'atto di nascita della piccola, con il solo nome del padre biologico così come indicato originariamente sul certificato di nascita californiano: successivamente hanno modificato  l'atto di nascita d'accordo con l'autorità americana affinché fosse aggiunto anche il nome dell'altro padre. Questa volta però hanno ricevuto un no da parte del Comune di Milano che si è rifiutato di rettificare l’atto di nascita italiano e di aggiungere così il secondo genitore. Ma Gianni e Andrea non si sono arresi e hanno chiesto l'aiuto degli avvocati Manuel Girola, Giacomo Cardaci e Luca Di Gaetano di Rete Lenford – Associazione Avvocatura per i diritti LGBTI per chiedere al Tribunale di ordinare la trascrizione integrale dell’atto di nascita. E così è stato: il Tribunale di Milano, con un provvedimento depositato il 24.10.2018, ha ordinato agli Ufficiali di Stato civile del Comune di rettificare l’atto di nascita della figlia di Gianni e Andrea, nata negli Stati Uniti, così che entrambi i padri vengano indicati come genitori. "Si tratta di un decreto importantissimo– dichiarano gli Avv.ti Giacomo Cardaci e Manuel Girola –, che auspichiamo ‘illumini’ le decisioni a venire delle amministrazioni comunali, in primis quella di Milano, ancora renitenti a riconoscere i diritti fondamentali dei bambini con due papà". Per la Presidente di Rete Lenford, l'avvocato Miryam Camilleri, "la decisione dei giudici di Milano è ricca di spunti interessanti e ribadisce come la rettificazione dell’atto di nascita corrisponda al best interest del bambino. Il decreto di Milano, infatti, ribadisce un sentire diffuso nella nostra società: non conta come si diventa genitori ma quanto affetto e cura si riesce a dare ai bambini".

I precedenti: a Napoli l'unico riconoscimento "spontaneo"

Non è la prima volta che in Italia due papà vengono riconosciuti entrambi come genitori. L'ultimo caso, in ordine di tempo, c'è stato a Napoli dove una bambina di dieci mesi è stata riconosciuta come figlia di due padri: si tratta della piccola Stella nata in Spagna a dicembre 2017. In questo caso però il Comune di Napoli (si è trattato della prima volta) così come richiesto dai genitori ha effettuato "una trascrizione completa e spontanea", ovvero senza l'intervento di un giudice. Un caso simile si è verificato ancor prima anche all’anagrafe di Roma, qui però è stato necessario l'intervento della Corte di Appello che il 15 febbraio 2018 ha dichiarato che non è contrario all'ordine pubblico il riconoscimento delle sentenze straniere che riconoscono ai figli della coppia il secondo padre. Da qui l'ordine a Roma Capitale, che non aveva proceduto alla trascrizione, di dare seguito alla richiesta dei padri. Pioniera in questo senso è stata però la città di Trento: qui come a Roma, è stato necessario l'intervento della Corte di Appello che ha riconosciuto, per la prima volta in Italia, la genitorialità di due papà. 

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