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Milano, il Comune espropria un edificio abusivo in via Isimbardi: veniva affittato agli studenti

Il Comune di Milano ha espropriato una palazzina in via Isimbardi, oggetto di numerosi e continuati abusi edilizi. Lo stabile era stato suddiviso in monolocali che venivano affittati a studenti universitari. La proprietà non ha mai sanato le irregolarità: con un provvedimento radicale Palazzo Marino ha espropriato l’immobile, che adesso sarà consegnato ad associazioni o demolito per farvi una piazza.
A cura di Francesco Loiacono
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L'edificio abusivo in via Isimbardi, espropriato dal Comune di Milano
L'edificio abusivo in via Isimbardi, espropriato dal Comune di Milano

Era un edificio completamente abusivo. Ma, da alcuni anni, dopo essere stato ristrutturato e suddiviso in piccoli monolocali, veniva affittato, anche per pochi giorni, a studenti. Adesso, però, la palazzina in via Isimbardi, all'angolo con via Palmieri, è stata espropriata dal Comune di Milano. Con un provvedimento "radicale", frutto di una norma nazionale del 2001 applicata per la prima volta da Palazzo Marino, l'amministrazione comunale è entrata in possesso di un luogo che, da simbolo di abusi edilizi e illegalità, diventerà una nuova area a disposizione dell’amministrazione per progetti sociali o di rigenerazione urbana, da decidere assieme al Municipio 5: "È la prima volta che agiamo in maniera così radicale per ripristinare la legalità laddove i privati persistono nel non sanare situazioni abusive", ha sottolineato l’assessore all’Urbanistica, verde e agricoltura Pierfrancesco Maran.

Il caso dell'edificio di via Isimbardi è emblematico di come alcuni privati agiscono completamente al di fuori delle regole, cercando per altro di farla franca. Un tempo laboratorio ad uso terziario di una ditta informatica, da tre anni lo stabile era stato rilevato da un architetto con uno studio di gestione immobiliare che vi aveva realizzato diverse costruzioni abusive: non solo la suddivisione degli ambienti in piccoli appartamenti per affitti brevi, ma anche la chiusura e l’interdizione al passaggio del portico di accesso a 15 box sotterranei regolarmente affittati a cittadini della zona, che si sono trovati così impossibilitati a utilizzarli. Proprio dagli abitanti del condominio vicino all'edificio erano partite le proteste che avevano portato il Comune a emettere un'ordinanza con cui intimava la proprietà al ripristino delle condizioni iniziali dell’edificio e alla rimozione degli abusi riscontrati. Scaduti i termini di quest'ordinanza e dopo un complesso iter burocratico e giudiziario, l’edificio è stato ufficialmente espropriato. Adesso sarà concesso ad associazioni o, in alternativa, verrà abbattuto: al suo posto potrebbe sorgere una piazza o un intervento di edilizia convenzionata. Nel frattempo, già nei prossimi giorni, l'amministrazione provvederà alla demolizione degli abusi edilizi.

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