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Milano, il Comune adotta un nuovo Isee: l’assistenza domiciliare diventa per tutti

Da quest’anno, in via sperimentale per 6 mesi, l’assistenza domiciliare offerta dal Comune di Milano ad anziani, disabili e persone in difficoltà diventa più ampia e si apre a tutti: anche chi ha un reddito più elevato potrà acquistare i servizi offerti. Alla base, un nuovo Indicatore della situazione economica equivalente.
A cura di Francesco Loiacono
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Si chiama "compartecipazione progressiva in base al reddito", ed è la formula magica alla base di una piccola grande rivoluzione nell'assistenza domiciliare a tutti i cittadini milanesi che ne hanno bisogno. Sotto una certa soglia di reddito, le prestazioni e i servizi offerti ad anziani, persone con disabilità, minori, madri sole con bambini o adulti in difficoltà resteranno gratuite. Poi, però, a partire da quella soglia, il mercato dell'assistenza domiciliare offerta dal Comune si aprirà anche a chi non è in gravi difficoltà economiche, ma non può permettersi del tutto di pagare alcune prestazioni. Oppure, terzo caso, a chi vedrà nei servizi offerti da Palazzo Marino una valida alternativa agli altri "competitor" presenti sul mercato. Con la compartecipazione, insomma, per la prima volta, l’assistenza domiciliare sarà messa a disposizione di tutti i cittadini.

“Da quest’anno – spiega l’assessore alle Politiche sociali, Pierfrancesco Majorino – i milanesi avranno a disposizione un sistema di assistenza domiciliare con un’offerta di servizi più ampia e aperta a tutti. Continueremo a sostenere chi è più fragile ed economicamente svantaggiato fornendo gratuitamente i servizi. Ma al tempo stesso i medesimi servizi saranno a disposizione anche di chi, con un reddito più alto, potrà accedere all’assistenza pagandone una parte. Contiamo così di non lasciare fuori nessuno, sia chi non ha risorse per pagarsi l’assistenza, sia chi non ne ha abbastanza per rivolgersi ad un privato e con noi ne pagherebbe solo una parte. La nostra proposta di servizi, per numero, qualità e affidabilità pensiamo possa concorrere con l’offerta privata e attrarre anche chi può pagare l’intero costo dell’assistenza. Le risorse così acquisite saranno reinvestite sui servizi gratuiti per i meno abbienti”.

I servizi offerti

L'offerta di servizi di assistenza a domicilio diventa più ampia e specifica, e sarà dunque rivolta a tutti. Il nuovo sistema di assistenza domiciliare (Sistema integrato di domiciliarità) è rivolto in primis a tutte le persone fragili che necessitano di interventi di supporto a casa. Si tratta di una vera rivoluzione rispetto al sistema usato fino ad oggi, che permetterà alle persone di essere seguite a casa di più e meglio evitando, finché è possibile il trasferimento in strutture esterne, una soluzione spesso più traumatica, costosa e non necessaria. Con il nuovo sistema si potrà contare su un elevato numero di interventi specifici, costruiti sulle esigenze della singola persona: dalla richiesta di una badante a quella di una baby sitter, dalla piccola manutenzione domestica alla consegna dei pasti a domicilio o alla cura della persona. Nell’insieme di servizi a domicilio saranno disponibili anche l’assistenza psicologica per il periodo della gravidanza, della maternità e per il fine vita ma ci saranno infine anche interventi per la cura degli animali di affezione e delle piante. Il nuovo sistema potrà contare sullo sportello CuraMi, aperto nel febbraio del 2014 per l’impiego di assistenti familiari.

Nuovo Isee: cosa cambia

Le soglie per determinare chi potrà usufruire gratuitamente dei servizi sociali del Comune e chi dovrà pagarli in parte o in toto sono determinate sulla base del nuovo indicatore Isee (Indicatore situazione economica equivalente), con i nuovi criteri di valutazione della situazione patrimoniale definiti dallo Stato ed entrati in vigore lo scorso primo gennaio. Il nuovo Isee, tra le altre caratteristiche, adotta una nozione di reddito disponibile che include anche somme fiscalmente esenti e considera una maggiore incidenza della componente patrimoniale. L'indicatore tiene conto inoltre dei nuclei familiari con carichi particolarmente gravosi, come le famiglie numerose (con tre o più figli) e quelle con persone con disabili, e riduce l’area dell’autodichiarazione, consentendo di rafforzare i controlli e ridurre le situazioni di accesso indebito alle prestazioni agevolate. “Milano è di fatto la prima grande città italiana che provvede alla riorganizzazione del sistema di assistenza domiciliare introducendo il nuovo Isee", ha detto Majorino.

Le soglie per l'esenzione

In base alla condizione patrimoniale attestata dal nuovo Isee i servizi continueranno essere gratuiti o vi si potrà accedere contribuendo progressivamente a seconda del proprio reddito fino ad “acquistare” interamente il servizio. Gli introiti ottenuti per effetto della compartecipazioni saranno reinvestiti nel servizio a sostegno della gratuità per le persone a basso reddito. A monte, ci sarà un severo sistema per controllare che chi richiede l'esenzione totale dal costo di un servizio ne abbia effettivamente diritto. A fornire i servizi saranno 25 enti, molti dei quali organizzati in raggruppamenti temporanei d’impresa che hanno partecipato al bando e sono state accreditati per la fornitura dei servizi. Il sistema di compartecipazione sarà introdotto in forma sperimentale per sei mesi e la contribuzione sarà calcolata in misura proporzionale, in modo continuo e lineare e non per scaglioni. Le soglie minime e massime sono le seguenti:

– Domiciliarità per le persone anziane: soglia minima (prestazione gratuita) 10mila euro, soglia massima (contribuzione del 100 per cento) 30mila euro;

– Domiciliarità per le persone con disabilità: soglia minima (prestazione gratuita) 10mila euro, soglia massima (contribuzione del 100 per cento) 30mila euro;

– Domiciliarità per i nuclei familiari con minori: soglia minima (prestazione gratuita) 20mila euro, soglia massima (contribuzione del 100 per cento) 40mila euro.

La Giunta ha stabilito che le soglie minima e massima potranno essere riviste in seguito agli esiti della sperimentazione. Il sistema di contribuzione prevede che la persona che usufruisce del servizio paghi la propria quota direttamente al gestore, mentre il Comune riconoscerà al gestore la quota a suo carico. I criteri applicati per la determinazione della compartecipazione potranno subire modifiche e integrazioni soprattutto in relazione agli effetti reali che l’applicazione del nuovo Isee produrrà. L’amministrazione si riserva di intervenire con eventuali correttivi che terranno conto della salvaguardia dei beneficiari, sia degli equilibri di finanza pubblica. Al fine di evitare disagi ai cittadini, che sorgerebbero qualora fosse necessario revisionare in una volta sola tutti i servizi offerti è previsto che le prestazioni sociali gratuite già in corso proseguano fino alla fine del 2015 e che il nuovo sistema sia utilizzato solo per le nuove richieste.

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