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Milano, il picchiatore seriale scarcerato e fuggito in Spagna rischia di nuovo il carcere. Il caso al Csm

È diventato un vero e proprio pasticcio il caso del deejay spagnolo Nicolas Lecumberri, il “picchiatore seriale” arrestato a fine luglio a Milano. Il gip Livio Cristofano, dopo aver negato la scorta al ragazzo una volta uscito dal carcere, agevolandone di fatto la fuga in Spagna, ha emesso una nuova ordinanza di custodia cautelare nei suoi confronti. Adesso il Csm valuterà l’operato del gip. Intanto i pm hanno chiesto un mandato di arresto europeo.
A cura di Francesco Loiacono
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Il caso di Nicolas Aitor Orlando Lecumberri, il deejay spagnolo conosciuto come il "picchiatore seriale" o il "turista picchiatore" di Milano, arriva al Csm. Sarà l'organo di autogoverno della magistratura a valutare l'operato del magistrato milanese Livio Cristofano, che nelle vesti di giudice per le indagini preliminari non ha disposto un servizio di scorta per lo spagnolo dopo la sua uscita dal carcere, favorendone di fatto la sua fuga in Spagna. È lì difatti, che il 23enne spagnolo si trova: ha raggiunto una clinica psichiatrica di San Sebastian, sua città natale, dopo aver varcato i cancelli del carcere di San Vittore, dove è rimasto per circa un mese dopo essere stato arrestato per una serie di aggressioni ad alcuni passanti incontrati per caso sulle strade di Milano.

Il gip aveva scritto: "Non sussistono esigenze di sicurezza"

Secondo quanto disposto dal gip Cristofano, Lecumberri avrebbe dovuto raggiungere una struttura di cura italiana a Varazze, in Liguria, per scontare lì gli arresti domiciliari. Ma il gip non ha ritenuto che Lecumberri dovesse essere scortato "non sussistendo specifiche esigenze processuali o di sicurezza". Ed è proprio questa decisione che ha suscitato diverse critiche: possibile che la situazione sia cambiata nel giro di un mese? Proprio lo stesso gip Cristofano, a metà luglio, aveva infatti convalidato il carcere per il deejay perché aveva ritenuto plausibile un pericolo di fuga, dal momento che lo spagnolo non aveva alcun legame con l'Italia.

Da qui la decisone del consigliere laico del Csm Pierantonio Zanettin (espresso dal centrodestra), che ha chiesto al Comitato di presidenza dell'organo di autogoverno di aprire una pratica sulla vicenda affidandola alla Prima Commissione, che si occupa dei trasferimenti d'ufficio dei giudici. I colleghi del magistrato dovranno valutarne "eventuali profili di incompatibilità, sotto il profilo dell'appannamento dell'immagine di terzietà e imparzialità".

I pm hanno chiesto un mandato di arresto europeo

Nel frattempo, si cerca una strada per riportare in Italia Lecumberri: la procura di Milano ha inoltrato una richiesta formale di mandato di arresto europeo nei confronti del deejay spagnolo. A decidere sul mandato sarà lo stesso gip Cristofano. In caso venisse emesso il mandato, si dovrà poi attendere una risposta dalle autorità giudiziarie spagnole. Nel frattempo, sempre il gip Cristofano ha accolto la richiesta di aggravamento della misura cautelare presentata dai pubblici ministeri Cristian Barilli e Adriano Scudieri, emettendo una nuova ordinanza di custodia in carcere: Lecumberri per la giustizia italiana è a tutti gli effetti un evaso. Ma il suo caso rischia di trasformarsi in un vero e proprio pasticcio poco edificante per tutto il sistema giustizia.

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