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Milano, il caso dei mendicanti nigeriani con i cappellini da baseball finisce in procura

Per sei mesi la polizia locale di Milano ha indagato sui mendicanti nigeriani che chiedono l’elemosina in determinati punti della città con un cappellino da baseball in mano. Adesso il caso è arrivato in procura: si dovrà accertare se dietro vi sia un racket. Il fenomeno non è solo milanese. L’assessore alla Sicurezza Carmela Rozza bacchetta la polizia locale: “L’indagine è solo all’inizio, potrebbe essere un banalissimo sistema organizzativo di tutela”.
A cura di Francesco Loiacono
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Per sei mesi la polizia locale di Milano ha indagato sui mendicanti nigeriani che chiedono l'elemosina in determinati punti della città. L'indiscrezione è riportata dal quotidiano "La Repubblica", secondo cui il materiale raccolto nel corso di questa indagine è finito in procura. I magistrati dovranno capire se dietro i ragazzi che chiedono l'elemosina con un cappellino da baseball – da cui il nome dell'inchiesta, "Baseball cap" – vi sia un racket. Dagli accertamenti della polizia locale è infatti emerso che i circa 200 questuanti presenti a Milano sono coordinati da alcune (poche) persone che allontanano altri mendicanti dalle zone in cui "lavorano" i giovani nigeriani e vigilano sul rispetto di determinati orari per l'elemosina: i questuanti devono rimanere fissi nella propria zona dalla mattina alle 7 fino alle 14 o alle 16.

L'assessore alla Sicurezza bacchetta la polizia locale: L'indagine è ancora in corso

Ciò che la polizia locale e la procura vogliono capire è se, in sostanza, i mendicanti non siano "obbligati" da qualcuno a chiedere l'elemosina per pagare debiti pregressi: le spese per il viaggio in Italia o altre ancora. Finora però non sarebbero emersi passaggi di denaro tra i mendicanti e i loro coordinatori. Dal profilo emerso i questuanti col cappellino hanno tutti un permesso di soggiorno, qualcuno anche un lavoro, seppure in nero. Alcuni hanno moglie e figli iscritti a scuola. Sentita al telefono da Fanpage.it, l'assessore alla Sicurezza di Milano Carmela Rozza si è detta sbalordita (e imbufalita) che qualcuno dalla polizia locale abbia fatto trapelare la notizia su un'indagine ancora agli inizi, che potrebbe alla fine non configurare alcun reato: "Si sta indagando, ma tra l'altro il fenomeno dei questuanti con il cappellino da baseball non è solo milanese. Li ho visti a Palermo, sono in Puglia, a Firenze. Potrebbe – spiega Rozza – essere un banalissimo sistema organizzativo di tutela, attraverso cui sbarcano il lunario, come può essere qualcosa di diverso. Ma non si può dirlo adesso".

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