Milano, furto in un’agenzia di comunicazione che ha lavorato con Casaleggio: rubati sei computer
Un "normale" furto o il lavoro di professionisti interessati a particolari dati? Questa la domanda che il cronista del quotidiano "Il Giorno", Nicola Palma, si è posto in relazione a un furto avvenuto all'interno di due agenzie di comunicazione di Milano, la Visverbi e la Rota&Jorfida. Entrambe le sedi, che si trovano sul centrale corso Garibaldi, due notti fa sono state visitate da ladri. I malviventi si sono impossessati in totale di otto computer: sei Mac della Visverbi e due pc della Rota&Jorfida. Ma è soprattutto il colpo alla Visverbi a destare curiosità. Il nome dell'agenzia di comunicazione è infatti legato al recente evento "Sum 02" che si è tenuto a Ivrea, in Piemonte. Si è trattato di un incontro dedicato alla memoria di Gianroberto Casaleggio, ideologo del MoVimento 5 stelle scomparso nel 2016, organizzato dal figlio Davide Casaleggio, amministratore della Casaleggio associati: un evento che ha fatto parlare più per quanto accaduto all'ingresso (con l'allontanamento di un giornalista de "La Stampa" Jacopo Iacoboni e le successive polemiche), che non per i temi trattati. Il punto, però, è che la Visverbi (la cui amministratrice unica è Valentina Fontana, moglie del giornalista Gianluigi Nuzzi) da anni si occupa di organizzare eventi ai quali partecipano personalità di spicco del MoVimento 5 stelle: aveva organizzato anche il "Sum 01", primo evento in memoria di Gianroberto Casaleggio. All'ultimo incontro di Ivrea hanno partecipato politici (come il leader dei Cinque stelle Luigi Di Maio), accademici e imprenditori: nei database dei pc delal Visverbi potrebbero dunque essere rimaste delle tracce di simpatizzanti o politici del MoVimento 5 stelle e i ladri, di conseguenza, potrebbero dunque aver agito in maniera mirata, proprio per entrare in possesso di questi dati.
Si tratta naturalmente solo di un'ipotesi: i malviventi potrebbero aver razziato gli uffici della Rota&Jorfida, altra agenzia di comunicazione e pubbliche relazioni specializzata nell'organizzazione di eventi a sfondo culturale, solo per distogliere l'attenzione dal vero colpo. Resta però sul tavolo anche l'altra ipotesi: e cioè che i ladri non si siano fatti tutte queste domande e abbiano semplicemente agito in due uffici del centro, non protetti da telecamere e dove speravano di trovare materiale da poter rivendere. Saranno i carabinieri, a cui le titolari delle due agenzie di comunicazione si sono rivolte, a indagare sulla vicenda.