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Milano, era latitante da 15 anni: truffatore identificato e arrestato sotto casa della madre

Un truffatore che doveva scontare oltre 13 anni di carcere è stato arrestato a Milano dopo 15 anni di latitanza. L’uomo, il 53enne Guido Maleci, probabilmente pensava che gli investigatori si fossero ormai dimenticati di lui: invece lo hanno atteso sotto casa della madre, in zona viale Monte Ceneri. Agli investigatori della squadra Mobile ha mostrato senza scomporsi un documento falso: un passaporto argentino su cui era riportata un’identità fittizia.
A cura di Luca Giovannoni
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È stato arrestato dopo 15 anni di latitanza Guido Maleci, noto truffatore 53enne che nel 2004 era scappato in Sudamerica facendo perdere le proprie tracce. La cattura è avvenuta lo scorso 7 ottobre a Milano, mentre l'uomo si stava recando a fare visita alla madre, ma la notizia è stata diffusa dalle forze dell'ordine nella giornata di oggi, martedì 15 ottobre. Il latitante aveva diverse condanne alle spalle, per un cumulo di pene totali di oltre 13 anni. Nel suo curriculum criminale Maleci annovera diverse truffe: ai danni di istituti di credito, assicurazioni e finanziarie. Da molto tempo si muoveva indisturbato grazie a un documento falso: un passaporto argentino su cui era riportata un'identità fittizia.

Il momento dell'arresto

Il truffatore probabilmente pensava che gli investigatori si fossero ormai dimenticati di lui, invece la sua fuga lunga 15 anni è terminata sotto casa dalla madre, in zona viale Monte Ceneri. Al momento del fermo da parte degli uomini della squadra Mobile di Milano, Maleci era in compagnia della fidanzata sudamericana e non ha evidenziato particolari segni di irrequietezza. A questo proposito gli investigatori hanno spiegato: "Ha mostrato senza esitazione il passaporto argentino, probabilmente non pensava che dopo tutti questi anni fosse ancora nei nostri radar". Per ritrovarlo a distanza di tanto tempo, i detective della Mobile hanno dovuto svolgere un importante lavoro di indagine, che li aveva portati a ricostruire l'identità fittizia dell'uomo scoprendo che viveva in Argentina, nei pressi alla capitale Buenos Aires. In passato, quando gli investigatori perquisirono il suo appartamento di Milano, scoprirono una stanza completamente adibita alla contraffazione di documenti d'identità.

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