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Milano, emergenza rischia di dare il colpo di grazia alle case popolari di Aler: “Azienda a rischio”

L’emergenza coronavirus rischia di aprire una voragine nei bilanci già disastrati di Aler, l’azienda lombarda per l’edilizia residenziale che gestisce buona parte delle case popolari di Milano. La situazione dei conti è già critica: il verbale dei revisori dei conti datato 25 febbraio 2020, quando l’epidemia era agli inizi, sottolineava già “criticità e problematiche” tali da “mettere in discussione la continuità aziendale”. Problemi finanziari, morosità, occupazioni abusive e l’enorme indebitamento contratto negli anni hanno portato l’azienda sull’orlo del collasso. Con la pandemia, altre famiglie in difficoltà economiche non potranno pagare l’affitto e così, senza interventi adeguati, il sistema potrebbe crollare.
A cura di Simone Gorla
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Consegna di mascherine e aiuti alimentari nelle case Aler del Giambellino (foto LaPresse)
Consegna di mascherine e aiuti alimentari nelle case Aler del Giambellino (foto LaPresse)
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L'epidemia di coronavirus rischia di dare il colpo di grazia al già moribondo sistema della case popolari milanesi. Per effetto della crisi economica in arrivo, migliaia di famiglie rischiano di non riuscire più a pagare l'affitto, provocando un ulteriore buco nei bilanci già disastrati di Aler, l'azienda lombarda per l'edilizia residenziale controllata dalla Regione. Per questo le forze di opposizione chiedono un piano straordinario di aiuti ai nuclei in difficoltà

Aler Milano, l'allarme nel verbale dei revisori dei conti: Continuità a rischio

La situazione economica di Aler è già da anni molto preoccupante. Nel verbale del Collegio dei revisori dei conti della Regione Lombardia datato 25 febbraio 2020, quando la diffusione del virus era solo agli inizi, viene sottolineano che "i verbali dei Collegi sindacali dell'Aler, in particolare quelli di Milano e Brescia-Cremona-Mantova che espongono numerose criticità e problematiche e in particolare l'Aler Milano le evidenzia di natura finanziaria, legate alle morosità, alle occupazioni abusive, ecc. arrivando financo a mettere in discussione la continuità aziendale". 

Le criticità rilevate prima del coronavirus dai revisori dei conti sono molteplici. Dal "mancato rispetto degli impegni assunti con Regione (finanziati) con riferimento agli interventi di manutenzione straordinaria sul patrimonio immobiliare" al "perdurare della tensione finanziaria legata alla morosità sui canoni di locazione”. Dalla "incapienza del fondo svalutazione crediti" al "mancato rispetto del piano straordinario di lotta all’abusivismo”. I revisori avvertono anche del rischio "di non recuperabilità dei valori iscritti a bilancio delle rimanenze di magazzino". Non mancano criticità dal punto di vista della sicurezza. Il documento denuncia utilizzi del Fondo per rischi ambientali (amianto) "non coerenti con il piano annuale di bonifica” e anche "l'incapienza del Fondo certificati prevenzione incendi".

C'è poi il problema dell'enorme indebitamento dell'azienda. Il Collegio dei revisori ricorda che nel 2018 "aveva sollecitato una rinegoziazione delle condizioni applicate sui mutui in essere con tassi medi passivi nell'ordine del 4-5% "e che "la medesima azienda avrebbe verificato le condizioni contrattuali e penali di uscita anticipata rilevando non conveniente la rinegoziazione". Una conclusione che "non può non destare perplessità in considerazione dell'attuale notevole ribasso dei tassi di interesse sui mutui concessi dagli istituti di credito e della presumibile forza di contrattazione in favore dell'azienda".

La pandemia rischia di dare il colpo di grazia

In una situazione da anni sull'orlo del collasso (qualche mese fa il Comitato paritetico di controllo del Consiglio regionale aveva sottolineato che le entrate non riescono nemmeno a coprire le spese ordinarie di gestione) la tempesta portata dalla pandemia rischia di abbattere definitivamente il sistema di Aler, se alle morosità già conclamate dovessero aggiungersi quelle di altre famiglie in difficoltà economiche. Una circostanza che può essere scongiurata solo con un piano di aiuti alle persone più indigenti. Nicola Di Marco, consigliere regionale M5S Lombardia, avverte: "Il documento dei revisori dei conti conferma problemi noti da tempo, e fa sorgere addirittura dubbi sul futuro dell'azienda. Azienda è sull'orlo del fallimento? Sono documenti ufficiali, è bene che i cittadini sappiano. Le responsabilità possono non essere tutti della Regione, ma la morosità andrebbe affrontata diversamente sostenendo i nuclei fragili". Sulle misure di sostegno agli inquilini si è già consumato uno scontro politico tra la Lega, partito di maggioranza in Regione Lombardia, e le opposizioni.

Piano di aiuti per le famiglie indigenti: scontro tra Lega e opposizioni

L'assessore regionale alle Politiche sociali, abitative e Disabilità, Stefano Bolognini, ha annunciato qualche giorno fa uno stanziamento di 23,5 milioni per supportare le famiglie che vivono in alloggi popolari e non riescono più a pagare il canone e le spese di condominio. "Si tratta di un aiuto vero e concreto nei confronti delle famiglie più fragili che incontrano difficoltà nel superare questo momento critico" ha sottolineato l'assessore che sono previsti due interventi. Un contributo sino a 1.850 euro annui per i nuclei famigliari indigenti. Una misura fino a 2.700 euro annui per i nuclei familiari in condizione di comprovata difficoltà economica. Un'azione di sostegno rivendicata anche dal leader del Carroccio, Matteo Salvini, che ha parlato di "60 milioni destinati alle case popolari da parte di Regione Lombardia". Ma Pd e Movimento 5 Stelle ribattono che quei fondi non sono stanziamenti nuovi per l'emergenza coronavirus.

Si tratta infatti di fondi per il sostegno alla fragilità già previsti dalla legge. "Soldi in gran parte statali e rimasti inutilizzati lo scorso anno, e 23,5 milioni come contributo di solidarietà, che lo scorso anno, quando la crisi non c’era, erano superiori di 250mila euro", fa notare la consigliera regionale del Pd Carmela Rozza. "Quella somme è strutturale e sicuramente non basterà", sottolinea il consigliere Di Marco. Il consiglio regionale voterà nei prossimi giorni una moratoria degli affitti per le case Aler, che dovrebbe portare a un piano di rateizzazioni. "Ma cancellare delle entrate dalla sera alla mattina sarà un ulteriore colpo ai bilanci – continua l'esponente pentastellato – l'unico modo è che i soldi ce li metta Regione. Si potrebbe iniziare con qualche segnale in più rispetto a quanto fatto fino a oggi. La moratoria è un inizio, poi vedere cosa si può ricavare nel bilancio. Non è il momento di avere posizioni ideologiche, ma sicuramente serve una discontinuità rispetto al passato".

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