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Milano, è morto il giornalista e cantautore Enrico Nascimbeni

È morto all’età di 59 anni il giornalista e attivista, oltre che cantauore Enrico Nascimbeni. Da sempre in prima linea nei movimenti milanesi, era noto per i suoi interventi anti razzisti e antifascisti. La scorsa estate era stato vittima di un’aggressione sull’uscio di casa, colpito con un coltello da due uomini.
A cura di Chiara Ammendola
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Enrico Nascimbeni
Enrico Nascimbeni

"Ora vola libero e a tutti manda il suo abbraccio di libertà", hanno annunciato così sulla sua pagina Facebook ufficiale, la morte del cantautore e giornalista Enrico Nascimbeni. È scomparso a 59 anni, probabilmente per un malore che lo ha colpito durante la notte, uno dei simboli di Milano, città dove è cresciuto, dopo essersi trasferito dalla natia Verona, e dove era tornato dopo diverso tempo. "Enrico ora è un aquilone. Ha scelto di sbagliare, le parole sono sue, assieme a quella grande umanità composta di amori, affetti, amicizie, poesie, canzoni – si legge su Facebook – ora vola libero e a tutti manda il suo abbraccio di libertà". Una lunga carriera quella di Nascimbeni che ha collaborato per anni con Roberto Vecchioni, conosciuto durante il suo primo concerto al liceo Beccaria di Milano. E oltre ad aver scritto e inciso dischi per numerosi cantanti, tra i quali Paola Turci, Patty Pravo, oltre che con Tom Waits e Leonard Cohen, ha portato avanti anche la carriera da giornalista collaborando anche con IlGiorno e L'Arena di Verona, per i quali ha curato la nera e la giudiziaria.

Ha dedicato la sua vita alla poesia e all'attivismo

Attivista e da sempre in prima linea nei movimenti milanesi, era noto per i suoi interventi anti razzisti e antifascisti: lo scorso agosto aveva denunciato di essere stato vittima di un'aggressione neofascista. Sull’uscio di casa due persone lo avevano avvicinato urlandogli "sporco comunista di m…" e poi colpendolo, in modo non grave, con un coltello. A gennaio era stato ricoverato in ospedale per problemi cardiaci che aveva superato dopo alcune settimane ma che evidentemente non lo hanno mai lasciato del tutto. "A lui e ai Sentinelli va la nostra affettuosa vicinanza, nella battaglia antifascista contro razzismo, omofobia, intolleranza – il commento di Roberto Cenati, presidente Anpi – Enrico ha affrontato con determinazione questo suo impegno, esponendosi personalmente, anche a rischio della propria stessa vita".

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