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Milano, è morta a 108 anni la partigiana Emma Fighetti: sarta “sovversiva” della Resistenza

È morta all’età di 108 anni la partigiana milanese Emma Fighetti, protagonista della Resistenza. Negli anni del fascismo il suo laboratorio di sartoria era una base per le operazioni contro il regime e un nascondiglio per disertori e combattenti. Nel 2016 aveva ricevuto la medaglia e il diploma di partigiana. L’annuncio della scomparsa è stato dato dal presidente provinciale dell’Anpi Roberto Cenati.
A cura di Simone Gorla
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La partigiana Emma Fighetti
La partigiana Emma Fighetti

È morta all'età di 108 anni la partigiana Emma Fighetti, tra i protagonisti della Resistenza milanese. Durante il fascismo trasformò il suo laboratorio di sartoria in una base per le attività sovversive contro il regime e in un nascondiglio per disertori e combattenti. "Abbiamo appreso, con profondo dolore, della scomparsa della partigiana Emma Fighetti, che ci ha lasciato all'età di 108 anni", ha annunciato il presidente provinciale dell'Anpi Roberto Cenati. Nel 2016, in occasione della ricorrenza del 70° anniversario della Liberazione, le fu conferita dal Ministero della Difesa la medaglia e il diploma di partigiana.

Nel suo laboratorio di sartoria nascondeva partigiani e disertori

La partigiana aveva raccontato la sua esperienze nella resistenza in un'intervista al Corriere della Sera dell'aprile 2015. "Preparavo la colla con acqua e farina e la distribuivo ai ragazzini che dovevano affiggere sui muri i volantini contro i fascisti. In tanti sono sfuggiti alla cattura passando attraverso il solaio di casa mia. Erano giovani che non volevano essere reclutati nell'esercito o partigiani braccati", ha spiegato. Emma Fighetti si definiva "una sovversiva" e ricordava di aver rischiato l'arresto un paio di volte.  Subito dopo la Liberazione tenne un comizio a Baggio, il quartiere alla periferia ovest di Milano dove si era trasferita a 20 anni da Premeno, sul Lago Maggiore, per sposare suo marito Domenico Quinteri. L'uomo con cui ha condiviso la vita e la lotta partigiana: "Ma lui non sapeva cosa facevo io e viceversa, così doveva essere". Il 25 aprile 1945 sfilò in corteo in bicicletta, per le vie del centro, con le altre donne dell'Udi, sventolando una bandiera che aveva fabbricato lei stessa. Un'occasione immortalata in una fotografia che ha poi conservato per tutta la vita, così come la sua passione politica.

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