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Milano e le biciclette gialle abbandonate: continua l’operazione per il recupero delle bike Ofo

L’operazione anti degrado lanciata dal Comune di Milano per il recupero delle biciclette Ofo prima destinate al bike sharing inizia a dare i suoi frutti. In un solo giorno ne sono state recuperate quasi trenta dagli agenti della polizia locale. L’assessore alla Mobilità milanese Marco Granelli ha voluto ringraziare i cittadini per le numerose segnalazioni, invitandoli a continuare a collaborare nell’operazione di recupero.
A cura di Luca Giovannoni
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(immagine via Facebook Marco Granelli)
(immagine via Facebook Marco Granelli)

L'operazione lanciata dal Comune di Milano per il recupero delle biciclette Ofo inizia a dare i primi frutti. Nell'arco di una sola giornata sono state recuperate ben 28 biciclette, destinate al bike sharing prima del fallimento della società cinese e adesso disseminate in stato di abbandono per tutta la città. L'assessore alla Mobilità del Comune di Milano, Marco Granelli, ha pubblicato sulla sua pagina Facebook un post in cui spiega come "gli agenti della polizia locale sono usciti con il furgone e hanno preso tutte le bici dello sharing che giacevano abbandonate. Quindi sono state portate in un deposito per la successiva consegna alla società che per il Comune recupera i veicoli abbandonati. Dopo 60 giorni se nessuno le avrà reclamate verranno recuperate e resteranno di proprietà del Comune".

Il fallimento di Ofo e le segnalazioni dei cittadini

Le biciclette gialle che fino a non molto tempo fa imperversavano per le strade di Milano ora non sono altro che relitti a due ruote abbandonati in vari angoli della città. La storia di Ofo è l'esempio di quanto sia facile passare dalle stelle alle stalle nel giro di poco tempo, sopratutto all'interno di un mercato sempre più globalizzato e competitivo. Il colosso cinese in un anno è passata da un fatturato di oltre 2 miliardi al rischio di bancarotta. Non è stato soltanto il fallimento dell'avventura europea a mettere in crisi l'azienda, anche in patria infatti gli affari non vanno benissimo, tanto che la società si è trovata costretta a inaugurare un servizio di docking station: non più biciclette da prendere e lasciare dove capita, ma veri e propri punti di ritiro e riconsegna del mezzo preso a noleggio. Una nuova modalità che avrebbe evitato l'abbandono sfrenato che si è verificato invece a Milano, dove dopo il fallimento i cittadini hanno iniziato a segnalare i numerosi "scheletri" delle bike Ofo sparsi per tutta l'area metropolitana. Palazzo Marino invita a continuare con le segnalazioni, ringraziando i milanesi per la collaborazione.

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